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Bolt, Duplantis, Felix, Fosbury… viaggio tra alcuni degli atleti che hanno lasciato un segno
Si sono appena disputati i campionati mondiali ed europei di atletica leggera. Ci si avvicina a grandi passi alle Olimpiadi di Parigi 2024 anche se sembra solo ieri che si sono concluse quelle di Tokyo 2020 (in effetti, si sono disputate nel 2021 come tutti sappiamo). Bene, se volete arrivare preparati ai Giochi francesi e fare una bella figura con i vostri amici, dimostrando di essere dei super esperti di “track & field”, non vi resta che leggere quest’articolo e le sue ghiotte curiosità riguardanti proprio la disciplina “regina” delle Olimpiadi.
Olimpiadi: la prima corsa
Cominciamo con un’infarinatura classica: la prima Olimpiade della storia si tenne in Grecia, nel 776 avanti Cristo, più esattamente nei pressi del santuario di Zeus della città di Olimpia che si trovava in Elide, una regione del Peloponneso. In occasione delle Olimpiadi era bandita una “tregua sacra” fra le città greche eventualmente in conflitto. Le gare erano tredici, dieci per adulti e tre riservate ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Il primo giorno era dedicato alla cerimonia d’apertura (come oggi) e l’ultimo alle premiazioni. L’ordine delle gare era sempre lo stesso: corsa dei carri; corsa dei cavalli; péntathlon (lancio del disco, salto in lungo, lancio del giavellotto, corsa dei 200 metri e lotta); gare di corsa; match di pugilato e, infine, il violentissimo pancrazio, un tipo particolare di lotta senza esclusione di colpi.

Olimpiadi: Bolt doppia tripletta
Usain Bolt è stato l’unico uomo nella storia a vincere tre medaglie d’oro sui 100 e sui 200 metri piani in tre Olimpiadi consecutive: Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016. Bolt detiene anche i record del mondo su queste due distanze: 9”58 sui 100 metri e 19”19 sui 200. A proposito di record del mondo, lo svedese Armand “Mondo” Duplantis ha battuto quello di salto con l’asta ai recenti mondiali in Oregon, portando la misura a 6 metri e 21 centimetri. Quello femminile appartiene alla russa Elena Isinbaeva ed è di 5 metri e 6 centimetri. Fu stabilito al meeting di Zurigo il 28 agosto 2009. Oltre a quello battuto da Duplantis, i mondiali di atletica leggera del 2022 hanno visto cadere altri due record del mondo. Curiosamente, tutti e due nella specialità della corsa ad ostacoli al femminile. La nigeriana Tobi Amusan ha battuto quello dei 100 metri ad ostacoli correndo in 12”12. L’americana Sydney McLaughlin quello dei 400 ostacoli in 50”68.

Olimpiadi: Allison Felix la più medagliata
La donna che ha vinto più medaglie nell’atletica leggera alle Olimpiadi è l’americana Allison Felix. Per lei undici medaglie olimpiche: sette d’oro, tre d’argento e una di bronzo. Ha iniziato con l’argento sui 200 metri alle Olimpiadi del 2004 ad Atene e ha concluso alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (sedici anni dopo!) con il bronzo sui 400 e l’oro nella staffetta 4×400. Nel mezzo, tutto il resto con il fiore all’occhiello dell’oro sui 200 metri alle Olimpiadi londinesi del 2012. Neanche ai mondiali se l’è cavata male: 14 ori, tre argenti e due bronzi. Che mito!

Olimpiadi: Fosbury il rivoluzionario
L’atleta olimpico più rivoluzionario nell’atletica leggera fu, molto probabilmente, l’americano Dick Fosbury. Alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968 era iscritto alla gara di salto in alto e si presentò con un tipo di salto tutto suo: scavalcava l’asticella dandole la schiena mentre fino a quel momento si era sempre saltato con lo stile “ventrale”. Fosbury vinse quella gara a 2 metri e 24 centimetri e, da quel momento, lo stile di salto cambiò inesorabilmente. Tutti si resero conto che il suo “back first” (poi ribattezzato in suo onore Fosbury Flop) conteneva degli enormi vantaggi grazie alla sua dinamica ed esecuzione. Nel giro di neanche dieci anni lo stile ventrale scomparve completamente e il Fosbury Flop ebbe il suo trionfo che dura tuttora.