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Come muovere i primi passi sulla parete? L’istruttore Mauro Colombo di Arrampicando Novara ci spiega dettagliatamente le basi dell’arrampicata sportiva.
Una volta compreso esattamente cosa sia l’arrampicata sportiva è arrivato il momento di approcciarsi alla parete verticale in completa sicurezza. A darci le giuste dritte sarà lo specialista di settore Mauro Colombo, istruttore certificato di Arrampicando Novara.
“Non esiste di per sé un percorso per principianti codificato dalla Federazione, ma ogni allenatore ha il suo metodo. Per esempio, il mio è quello di insegnare e mostrare i fondamentali sul piano orizzontale e pian piano iniziamo ad interfacciarci con la verticalizzazione mediante l’utilizzo di attrezzi come il piano obliquo e la spalliera. Così facendo l’atleta vive un’esperienza immersiva ed io, operatore del settore, capisco anche il suo grado di paura.” Esordisce Mauro.
Dall’orizzontale al verticale
Prima di arrivare ad interfacciarsi con la parete, la strada è lunga e bisogna procedere per gradi. Prima di tutto l’atleta deve affrontare un percorso di avvicinamento che inizia proprio dal pavimento. “Non c’è niente di meglio del terreno per capire i fondamentali dell’arrampicata” ci spiega Mauro Colombo. Infatti, attraverso alcuni semplici esercizi di coordinazione degli arti è possibile simulare le posizioni da assumere una volta sospesi. Questi movimenti sono importanti perché andranno a sviluppare gli schemi motori di base.
“Niente di così complicato!” prosegue l’allenatore di Arrampicando Novara “Di per sé sono tutte azioni che facciamo anche nel nostro quotidiano quando ci muoviamo: spostamenti laterali, cambi di piede, alternanza delle braccia.” Una volta presa dimestichezza, ecco che si incomincia a lavorare in sospensione prima con i piani obliqui e poi con le spalliere. Solamente alla fine, quando ci sentiamo a nostro agio, è arrivato il momento di mettere le mani e i piedi sui sassi della parete.
I piedi: il timone dell’arrampicata
Tra gli esercizi preparatori alla parete, oltre a quelli coordinativi, ci sono anche quelli volti alla sensibilizzazione dei piedi. Contrariamente a quanto si possa pensare, sono fondamentali nell’arrampicata specialmente durante gli spostamenti. “Sono il nostro timone. È necessario dunque allenarli in maniera adeguata. Erroneamente si cercano sempre gli appigli migliori per le mani e mai quelli giusti per i piedi. Il nostro compito è quello di rendere questi movimenti da istintivi a consapevoli. L’atleta deve imparare a valutare la situazione mettendosi sempre nella condizione più semplice.” completa Mauro Colombo.
Dunque come approcciarsi alla parete per la prima volta? “Il mio consiglio è sempre quello di ricordarsi questa frase fatta: sassi grandi per le mani e sassi grandi per i piedi. Un concetto che potrebbe essere facile in teoria, ma alla pratica è veramente difficile. Inoltre, appena è possibile sperimentare l’arrampicata su roccia naturale. Vedrete che è tutta un altro discorso.”
