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Con l’aiuto di un giudice POSA, Alessia Fontana, proviamo a spiegare i punteggi di una gara di pole sport
Alessia Fontana è un giudice di pole sport della POSA (Pole Sports & Arts World Federation). Il suo percorso all’interno della pole dance è stato particolare: dal divano di casa al palo in poco tempo. “E’ vero – conferma. – Mi sono avvicinata alla pole dance circa sette anni fa e prima non ero una sportiva. Ero proprio una “da divano”, come si dice. Poi ho provato un corso e mi sono subito innamorata. I primi mesi sono stati terribili: non mi riusciva niente di niente! Ma mi piaceva e ho insistito. Pian piano sono migliorata, sono diventata “bravina” e Lucia, la mia insegnante di allora, dopo un po’ di tempo mi ha consigliato di frequentare un corso per diventare coach. L’ho fatto, ho passato l’esame d’abilitazione e ho incominciato a cercare delle palestre dove insegnare. Dopo un po’ ho mollato il lavoro di commessa per dedicarmi al solo insegnamento. I miei genitori mi dissero: “Se te la senti e questa cosa ti rende felice, falla”. Oggi insegno in tre palestre nella provincia di Reggio Emilia: a Bibbiano, Montecchio e Vezzano sul Crostolo. E in un’altra lavoro alla reception”.
Come si diventa giudice di pole dance

Come sei diventata giudice di gara? “Ho frequentato il primo corso a gennaio 2017. Tre giorni di full immersion e poi un esame finale sia teorico (sulla conoscenza del regolamento), sia pratico, durante il quale si doveva giudicare un’esibizione in video. Ho parlato di primo corso perché ogni anno, per poter continuare a giudicare, si deve ottenere una “ricertificazione”. Questo perché i regolamenti si aggiornano e tu, come giudice, devi stare al passo. All’inizio non ho frequentato il corso con l’intenzione di entrare in una giuria ma per avere una preparazione più completa come insegnante. Dopo averlo concluso e aver superato l’esame mi hanno chiesto se volessi provare a giudicare e a maggio 2017 sono stata convocata dalla POSA per gli Italiani di pole sport come giudice di riserva. In pratica, avrei solo dovuto compilare le schede di punteggio per conto mio ma senza entrare nella giuria ufficiale. Invece, il sabato mattina, prima di iniziare la gara, è venuto a mancare un giudice ufficiale. Io ero la prima riserva e quindi sono passata tra gli “ufficiali”. Un po’ di ansia, lo ammetto, mi è venuta. Meno male che è andata bene e ho visto che fin da subito i miei voti erano “allineati” con quelli dei giudici più esperti. Anche il presidente federale Davide Lacagnina mi ha aiutato nel tranquillizzarmi. Beh… se dopo quattro anni sono ancora qui, vuol dire che qualcosa di buono l’ho combinato”.
Come si seleziona un giudice di pole
Come vengono selezionati i giudici per una gara? “La Federazione attinge da un elenco. Sceglie in base all’esperienza e all’operato negli anni passati ma anche chi esce dai corsi può venire subito chiamato agli Italiani se ottiene punteggi alti. Nelle competizioni più importanti di pole sport i giudici sono 13: un capo giuria; due giudici per la sezione difficoltà; 5 a testa per le sezioni esecuzione e artistico. I giudici di questi due ultimi “gruppi” esprimono ciascuno il proprio punteggio. Il punteggio più alto e quello più basso si eliminano e si fa la media matematica degli altri tre. Invece, in caso di difformità di giudizio fra i due giudici della sezione difficoltà, è il capo giuria che esprime il parere definitivo”.
Criteri di giudizio nella pole

In base a quali criteri si giudica una gara di pole sport? “Come dicevo, ci sono tre sezioni di giuria: esecuzione, artistico e difficoltà. L’esecuzione si occupa della routine di gara: le gambe sono tese? Le punte dei piedi sono tirate? L’atleta ha il controllo del corpo sul palo e a terra? Le linee del corpo, delle gambe e delle braccia sono “pulite”? Sono queste alcune delle domande che si pone un giudice della sezione esecuzione. L’esecuzione perfetta regalerebbe a un’atleta 75 punti che è il punteggio massimo, al quale si sottraggono punti secondo il numero delle imperfezioni riscontrate. Artistico e presentazione coreografica è la sezione per la quale di solito giudico io e dà un massimo 70 punti. Si parte da zero e si aggiungono punti. Innanzitutto, si valuta la coreografia che deve essere ricca e fluida. Poi, si analizzano elementi come il trucco e il costume (che devono essere in tema con la routine) e la musica che non deve essere banale e già troppo sentita. Si valutano anche la presenza scenica e l’intensità nell’eseguire la routine. Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, gli elementi di danza pesano di più. Quindi, per gli atleti sarà importante scegliere un buon coreografo. Altra cosa importante: si giudica anche l’unico elemento coreografico acrobatico extra palo che si può inserire nella routine (non è obbligatorio ma se ben eseguito porta punti in più). Può essere una rondata, una ruota, un salto, una verticale… L’importante è che rimanga un elemento singolo, non deve essere una sequenza di elementi. L’ultima sezione di giuria valuta le difficoltà, cioè gli elementi (figure) che si eseguono sul palo. L’atleta, prima di partecipare alla gara, compila una lista, il difficulty sheet, un foglio in cui segna tutte le figure sulle quali vuole essere valutato. Nella routine può inserire anche altri elementi ma verrà giudicato solo su quelli della difficulty sheet. Ogni elemento ha un punteggio dato dalla difficoltà dell’elemento stesso. Il numero e la difficoltà di quelli che si mettono in lista dipendono dalla categoria nella quale si gareggia e i punteggi variano a seconda della categoria nella quale si concorre perché ogni categoria può scegliere determinati elementi ma non altri. Un’atleta che gareggia tra gli amatori, ad esempio, non potrà inserire le figure più difficili. Un’atleta Elite può scegliere fra più figure e con punteggi più alti. Il massimo punteggio teorico per una pole dancer categoria Elite è di 17 punti. Vorrebbe dire che ha eseguito alla perfezione 10 elementi e, in più, le sono stati riconosciti bonus, superbonus e risk factor che influiscono sul punteggio fino a portarlo al massimo ipotetico di 17. Il massimo punteggio ipotetico complessivo è 162 (70 punti nell’artistico; 75 per l’esecuzione e 17 per le difficoltà). Esistono anche delle penalità che vengono inflitte dal capo giuria il quale ha questo specifico compito, oltre a quelli di “terzo giudice” nella sezione difficoltà e di controllore del lavoro complessivo della giuria”.
Le difficoltà di un giudice di pole
C’è qualcosa che può mettere in difficoltà un giudice nell’esprimere il suo voto? “In linea di massima direi di no. Per chi giudica la qualità artistica può subentrare il problema di non conoscere il “tema” sul quale l’atleta costruisce la propria routine. Un giudice dell’artistico deve conoscere le musiche, i film, i cartoni animati, i personaggi, le piece teatrali che l’atleta “riprende” nella sua esibizione. Deve anche conoscere i vari stili di danza, dall’hip hop, al modern jazz, ecc. Se non li conosce, rischia di attribuire un punteggio non consono all’esibizione”.
Ci sono spesso contestazioni? “Fortunatamente no. Anni fa ce n’erano di più ma da quando i coach hanno iniziato a frequentare i corsi per diventare giudice con l’idea di capire più a fondo il regolamento, i ricorsi sono molto diminuiti. Va tenuto presente che si può fare ricorso solo per la sezione difficoltà. Cioè se si crede che i giudici non abbiano riconosciuto un elemento che tu, come atleta, pensi di aver eseguito soddisfacendo i requisiti minimi di punteggio”.
Di Flavio Semprini