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L’estate è la stagione ideale per andare in bici ma l’imprevisto è dietro l’angolo
Una canzone ormai datata recitata “sotto questo sole, bello pedalare, ma c’è da sudare”. Battute a parte, la bicicletta e l’estate sembrano essere un connubio ideale. Le giornate lunghe, senza pioggia e il traffico appaiono l’habitat ideale per i ciclisti. Andare in bicicletta d’estate però nasconde delle insidie che devono essere affrontate con accorgimenti ed equipaggiamenti tecnici. Il gran caldo e il sole martellante, infatti, possono essere sia degli alleati nelle nostre pedalate che dei terribili nemici. Le temperature alte possono causare un surriscaldamento del nostro corpo già provato dallo sforzo e lunghi periodi sotto il sole cocente possono causare delle ustioni solari molto pericolose per la salute. Vediamo come affrontare questi problemi al meglio.

Andare in bicicletta d’estate significa patire il caldo?
Quando Paolo Bettini preparava il mondiale di Stoccarda 2007, che poi vinse, partecipò alla Vuelta e disse «è importante che in Spagna faccia caldo, perché il caldo asciuga il fisico e lo tempra». A meno che non stiate anche voi preparando un Campionato del Mondo di ciclismo, però, è bene che evitiate il caldo. Il ciclismo è infatti uno sport aerobico e di per sé stesso provoca un innalzamento della temperatura corporea che può essere accentuata dalle alte temperature esterne. Il rischio è il cosiddetto “colpo di calore”, un malore che di solito provoca mal di testa, confusione e disturbi della coordinazione, ma che può essere molto rischioso. Abbiamo già parlato di come affrontare il caldo in bici, ma è necessario evitarlo se siamo alle prime armi.

Andare in bicicletta d’estate: quale equipaggiamento tecnico?
Gli accessori che non dovremmo mai scordare se vogliamo andare in bicicletta d’estate sono una buona borraccia termica (meglio se due) e degli indumenti molto traspiranti. Per prevenire le ustioni, inoltre, è indispensabile spalmare sulle zone del corpo esposte al sole una buona dose di crema solare resistente al sudore e, possibilmente, la cui efficacia sia di lunga durata. Questo per evitare di doverci fermare ogni ora per rinnovarne l’applicazione. Un altro accorgimento da tenere presente è quello di indossare un berretto molto leggero sotto il casco. Infatti, per quanto ben fatto e traspirante, il casco è di solito realizzato in materiali sintetici, mentre un cappellino di cotone può proteggere meglio dal sole cocente. Se potete, inoltre, evitate di indossare i guantini perché l’abbronzatura a strisce farà anche molto “ciclista” ma non è certo elegante, meglio optare per un nastro manubrio traspirante e ammortizzante.
Francesco Papa