Share This Article
Una società giovane ma già due volte campione d’Italia. Dal 2007 ad oggi la formula del successo di Antonello Di Cerbo è sempre stata quella di puntare sui giovani e sulla natura educativa dello sport
Sulla scia della Polisportiva Linus diciotto anni fa nacque la Ginnastica Salerno, una realtà destinata a diventare fin da subito uno dei poli societari di riferimento nel sud Italia. Al momento è una delle società più forti su tutto il territorio nazionale oltre ad essere anche una delle poche a concorrere per il campionato di Serie A1 sia in campo maschile che femminile.
Alla base di questo successo sicuramente c’è la figura del dirigente Antonello Di Cerbo. La sua enorme passione per lo sport, in particolare per la ginnastica artistica, è sempre stata ben radicata in famiglia. Come racconta: “Mia moglie è un’ex-ginnasta, mia figlia è un tecnico federale mentre il maschio è uno dei componenti della squadra in Serie A. Viviamo in palestra, dopotutto lo considero uno degli sport più belli al mondo.”

La prima società di professionisti
Grazie alla sua esperienza pluriennale nel sociale e alle sue conoscenze di marketing, l’imprenditore salernitano ha creato una realtà autonoma capace di garantire ai suoi atleti e tecnici maggior stabilità economica. Una voce completamente fuori dal coro specialmente in uno sport dove i professionisti, per vivere di ginnastica, devono obbligatoriamente arruolarsi nelle forze dell’ordine.
“In Italia non ci sono molti modi per poter campare di ginnastica artistica. O hai sponsor lungimiranti che investono in questo sport oppure sei obbligato ad arruolarti nell’Aeronautica Militare o nella Polizia di Stato. Noi come Ginnastica Salerno siamo i soli in Europa a dare uno stipendio ai nostri atleti. Siamo dei ricconi? Non direi, la nostra è solo passione.”
Le novità introdotte dal Antonello Di Cerbo non si fermano solamente a questo aspetto, ma il suo obiettivo principale è quello di cambiare il modo di concepire questo sport. “Sono profondamente convinto che la ginnastica fatta ad alto livello ha bisogno sicuramente di un team di professionisti che segua costantemente gli atleti. Non parlo esclusivamente di tecnici, ma anche di nutrizionisti, fisioterapisti e osteopati che si assicurano il benessere dello sportivo. A questo ovviamente bisogna aggiungere le giuste attrezzature e una palestra all’avanguardia. Dopotutto la ginnastica è uno sport altamente traumatologico e per evitare infortuni bisogna investire sulla sicurezza.” Aggiunge il dirigente.

Fare ginnastica al Sud
Dando uno sguardo alle società partecipanti al campionato d’élite sono poche quelle che rappresentano il Centro Sud. Oltre alla Ginnastica Salerno, si annovera anche il polo accademico di Civitavecchia. Questo perché è difficile predisporre delle strutture adeguate a quel genere di attività. Se però la situazione nell’alta specializzazione non è delle migliori, le attività degli enti di promozione e i campionati Silver sono invece ricche di giovani ginnasti alle prime armi.
“Per la promozione della Legagym ho girato praticamente l’intero Paese e mi sono accorto che la questione attrezzature è un problema comune a tutti. Sono entrato in certe palestre con un nome blasonato e mi è venuta la depressione. Da ammirare il coraggio da eroi dei tecnici, ma soprattutto dei ginnasti ad allenarsi a quelle condizioni.”

Il futuro?
“È difficile per il momento avere obiettivi soprattutto nel bel mezzo di una pandemia globale. Stiamo partecipando ad un Campionato di Serie A dove vincerà chi rimarrà in piedi e non il più forte o il più bravo. Le squadre sono decimate e noi, per esempio, non siamo riusciti a partecipare alla seconda tappa a Siena per due positività.” Conclude Antonello Di Cerbo.

