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Il buildering, anche noto come urban climbing, è l’attività di arrampicata su pareti e strutture artificiali urbane anziché su quelle rocciose o glaciali. Conosciamolo meglio.
Il termine buildering deriva dalla sincrasi delle due parole building e bouldering. Questa tipologia nasce quasi per gioco a Cambridge, in Inghilterra, alla fine del XIX secolo. Era infatti una pratica goliardica abbastanza comune, tra gli studenti dell’Università, arrampicarsi sulle sue strutture architettoniche. Nel 1895 lo scalatore e poeta Geoffrey Winthrop Young, autore di vari libri sull’alpinismo, pubblicò addirittura una guida all’arrampicata sulle pareti del Trinity College. La pratica del buildering attraversò l’Atlantico e trovò in breve tempo un altro terreno fertile nelle metropoli degli Stati Uniti, i cui orizzonti cominciavano ad affollarsi di grattacieli. Sempre più temerari ed esibizionisti avevano cominciato ad arrampicarsi sui palazzi delle grandi città americane, al punto che le autorità iniziarono a rendere la pratica fuorilegge.

Nel Regno Unito, il buildering è rimasto per molto tempo praticato soprattutto all’interno delle università: vennero pubblicate altre due guide riguardanti l’Università di Cambridge, nel 1937 e nel 1970, e la guida di Geoffrey Winthrop Young ricevette due ulteriori edizioni, nel 1930 e nel 1950. Negli Stati Uniti, in un primo momento, il buildering venne invece sfruttato come strumento di quello che oggi chiameremmo “shock marketing”, come nel caso della storica arrampicata del 1947 sull’esterno dell’Astor Hotel da parte dell’acrobata John Ciampa, pensata per promuovere lo spettacolo del Sunbrock Circus.
Dalla fine degli anni ’70 in poi, il buildering è invece stato caratterizzato da una maggiore vena agonistica: numerosi arrampicatori si sono dedicati alla scalata di grattacieli particolarmente alti e celebri. Negli anni ’80 lo urban climbing salì per la prima volto alla ribalta grazie a Dan Goodwin, che divenne famoso per aver completato l’ascesa di edifici in vista come il World Trade Center di New York, la Willis Tower e il John Hancock Center di Chicago e la CN Tower di Toronto. Attualmente, il builderer più celebre di tutti è senza dubbio Alain Robert, lo “Spider-Man francese”. Ha scalato il Burji Khalifa di Dubai, l’edificio più alto del mondo, l’Empire State Building di New York, il Golden Gate Bridge di San Francisco, la Jin Mao Tower a Shangai, la Aspire Tower a Doha, la Taipei 101 Tower a Taiwan ed entrambi gli edifici delle Petronas Towers a Kuala Lampur, ma anche punti di riferimento turistici come la Tour Eiffel e la Opera House di Sydney.

A causa dei rischi per la sicurezza pubblica e dei possibili danni agli edifici che la pratica comporta, il buildering è considerato illegale nella maggior parte dei paesi europei e nel Nordamerica. Solitamente, infatti, a meno che non si cerchi appositamente la visibilità (Dan Goodwin e Alain Robert sono stati entrambi arrestati più di una volta al termine delle loro scalate, a volte persino a scalata in corso!), lo urban climbing viene praticato di notte, come veniva fatto dai primi praticanti della disciplina all’Università di Cambridge. Con i dovuti accorgimenti, lo stesso materiale di sicurezza impiegato nell’arrampicata tradizionale può essere utilizzato anche nel buildering, con la possibilità aggiunta dell’utilizzo di reti e materassini in caso di caduta o di distacco di oggetti dalla parete. Numerosi urban climber, come ad esempio lo stesso Alain Robert, affrontano tuttavia le proprie scalate in free solo per accrescere la spettacolarità dell’impresa.
