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Forma raggiunta? Bisogna lavorare per non perderla
Chi ha seguito una preparazione atletica mirata per una granfondo primaverile, come quella che abbiamo proposto noi di The Sport Spirit, sicuramente sarà pronto per l’impegno che ha segnato sul calendario. Tutti i ciclisti siano essi amatori o professionisti, infatti, hanno un obiettivo stagionale e programmano la loro preparazione atletica in base a quello. Se gli obiettivi, però, sono più di uno e magari lontani nel tempo, essere pronti a tutti gli eventi a cui teniamo può essere difficile. Anche i professionisti tendono a prediligere al massimo due obiettivi stagionali, cercando quelli che ormai vengono definiti “picchi di forma” proprio in occasione delle gare più importanti e più adatte alle caratteristiche del singolo ciclista. Vediamo dunque come mantenere la condizione atletica nel ciclismo.
I picchi di forma nel ciclismo
Come dicevamo i professionisti cercano nella loro stagione solitamente due picchi di forma. Chi va forte nelle classiche del Nord che si tengono in primavera difficilmente sarà anche competitivo nelle classifiche dei grandi giri, ma piuttosto cercherà di andare forte in autunno in occasione dei Mondiali e del Lombardia. Inoltre chi va forte al Giro d’Italia difficilmente otterrà dei risultati importanti anche al Tour de France (l’ultimo ad essere riuscito nell’accoppiata è stato Marco Pantani e prima di lui nomi leggendari come quelli di Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain), questo perché il Giro finisce a inizio giugno e la Grande Bouclé comincia i primi di luglio e difficilmente si potranno avere due picchi di forma così ravvicinati né, tantomeno, mantenere la condizione acquisita al Giro d’Italia per tutto il Tour de France che finisce due mesi dopo. Anzi era abitudine, soprattutto negli anni Novanta, che i favoriti del Tour utilizzassero le strade del Giro come una sorta di preparazione al ritmo gara. Adesso non è più così e la preparazione si svolge sostanzialmente lontano dalle corse. Per gli amatori, però, il discorso è molto diverso.
Come mantenere la condizione
Il mantenimento della condizione nel ciclismo deve prevedere una molteplicità di approcci. Innanzitutto per non perdere il ritmo gara è indispensabile partecipare anche a quelle competizioni che non sono certo dei nostri obiettivi. Prendere parte a una granfondo in maniera tranquilla senza l’assillo del risultato ma cercando comunque di pedalare in scioltezza è il modo migliore per non perdere il ritmo gara acquisito nella preparazione. Inoltre occorrerà lavorare sulla capacità aerobica, sulla forza e sul mantenimento del peso. Aspetti sui quali viene fondata ogni preparazione che si rispetti e che devono essere curati anche nella fase di mantenimento. Per mantenere la capacità aerobica la soluzione migliore è quella di affrontare salite cercando lo stimolo intensivo massimale aerobico. In poche parole almeno una volta a settimana occorrerà scalare una collina di almeno cinque chilometri di lunghezza a tutta. Per la forza, invece, sono indispensabili, anche in questo caso con cadenza settimanale, degli allenamenti specifici sia a corpo libero che con le SFR. Inoltre per mantenere un buon livello di prestazione, sarà importantissimo anche curare la parte nutrizionale (alimentazione ed integrazione), per avere buoni livelli energetici in allenamento ed in corsa, un buon recupero, e mantenere basso il peso ma evitando di andare in catabolismo.
Francesco Papa