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A Dendermonde grande duello tra Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel
Il ciclismo è sempre vissuto di grandi dualismi. Bartali e Coppi, Gimondi e Merckx, Moser e Saronni. Negli ultimi anni di queste sfide epiche, però, se ne sono viste poche. Per questo abbiamo guardato con occhi sognanti quanto visto a Dendermonde, in Belgio, durante l’ultima prova di Coppa del Mondo Ciclocross. Una sfida tanto attesa quanto rimandata quella tra Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel. Degna di essere segnata negli annuari di questo sport come il prodotto più recente di un’antica e gloriosa tradizione sportiva.
Coppa del mondo ciclocross: l’esordio di Van der Poel
I due più grandi ciclocrossisti in circolazione sono dovuti arrivare al 26 dicembre per sfidarsi. Infatti l’olandese Van der Poel ha dovuto rimandare l’esordio in Coppa del mondo ciclocross a causa di un grave infortunio. Questo ha permesso a Van Aert di presentarsi a Dendermonde da favorito e con due vittorie all’attivo. Questo non ha impedito, però, all’olandese di rivelarsi un cliente scomodo per il belga. Com’è sempre stato. Nei primi giri, infatti, Van der Poel ha provato addirittura a fare il vuoto trovando come compagno di avventura il belga della Baloise Trek Lion Toon Aerts. Durante il secondo giro, però, i due corridori al comando cambiano bici consentente a Van Aert di riportarsi su di loro. Si tratterà dell’inizio della marcia trionfale per il belga.
Coppa del mondo ciclocross: il duello
Toon Aerts è sembrato l’unico a poter tener testa ai due duellanti. Ma già durante il quarto giro si è capito che la lotta tra la vittoria era una sfida tra i due campionissimi. Van der Poel riusciva a prendere qualche metro durante i tratti più pedalati, mentre Van Aert recuperava e sopravanzava l’avversario nei tratti a piedi. Alla fine il ritmo del belga è stato semplicemente perfetto. Negli ultimi due giri è sembrato imprendibile per chiunque. Anche per l’olandese che ha dovuto accontentarsi del secondo posto, con un distacco di 44”. Ha chiuso il podio un ottimo Toon Aerts. Alle sue spalle Michael Vanthourenhout, seguito da Quinten Hemans.
Francesco Papa