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L’attraversamento del ponte che collega questa cittadina alla terraferma, è davvero particolare
Grado è il punto di arrivo della ciclovia Alpe – Adria che parte da Salisburgo, in Austria. Tocca città come Bad Gastein e Villach oltre confine e Tarvisio e Udine in Italia. Sono 415 chilometri che, di solito, i cicloturisti percorrono in otto o nove giorni facendo tappa nelle città più interessanti. Noi, più modestamente, vi suggeriamo di percorrere l’ultimissimo tratto di questa spettacolare ciclopedonale partendo dal punto di arrivo, Grado, a ritroso fino alla vicina Aquileia (23 chilometri circa fra andata e ritorno). Un tratto di strada che vi regalerà emozioni.
Grado e le sue bellezze

Partendo da Grado, non dimenticate di visitare, in sella alla vostra mountain bike, quest’antico borgo marinaro il cui centro storico è un labirinto di piccole vie strette e di piazzette nascoste, tutte da fotografare. La Basilica di Sant’Eufemia è la principale testimonianza del lungo patriarcato di Grado, durato ben otto secoli. La facciata è molto interessante con il campanile del XV secolo che in sommità presenta un arcangelo giravento, chiamato “L’Anzolo”. L’interno presenta un bellissimo pavimento con decorazioni a mosaico del VI secolo e conserva le reliquie dei santi patroni della città Ermacora e Fortunato. Interessante anche la Basilica di Santa Maria delle Grazie (VI secolo), che costituisce un altissimo esempio di arte paleocristiana.
I “casoni” di Grado

Uscendo da Grado si prende il ponte translagunare che la collega alla terraferma. Un tempo Grado, che era un’isola, si raggiungeva solo in barca. Il percorso ciclopedonale viaggia in sede protetta, parallelo alla strada. E’ dunque sicuro e soprattutto è tutto in pianura, adattissimo anche a persone non allenate e a famiglie. L’effetto è abbastanza “straniante”, si pedala per poco meno di cinque chilometri avendo tutto attorno il mare Adriatico punteggiato da alcune isole a destra (Valle del Moro e Malisana) e a sinistra (Ravarina, Orbi e Gorgo).
Su alcune di queste si trovano ancora i “casoni”, tradizionali abitazioni con il tetto di canne, che rimangono l’emblema della laguna e restano la base d’appoggio per molti gradesi che vivono tuttora di pesca. Ai tempi della Serenissima, negli innumerevoli isolotti della laguna di Grado vivevano un gran numero di pescatori che si costruivano le abitazioni con canne, alghe e altri materiali disponibili. Nel corso degli anni questi “casoni” si sono trasformati, venendo costruiti anche in muratura ma la pianta è sempre rimasta quella, rettangolare, e il tetto è sempre a piramide, costruito con canne, paglia e vimini. Sono formati da un’unica stanza con “fogon” (focolare) e hanno la porta orientata a ponente per ripararsi dalla bora, il freddo vento che soffia dall’Est. Oggi, alcuni di questi sono stati trasformati in rustiche trattorie. E durante l’estate è possibile assaggiare ottimi piatti di pesce e la polenta, accompagnati dall’ottimo vino locale.
Premio finale: il “boreto”

Arrivati sulla terraferma, si prosegue (sempre su strada protetta) per altri cinque chilometri circa fino ad Aquileia, una delle città più importanti ai tempi dell’impero romano, dove troverete indicazioni per la Basilica di Santa Maria Assunta, celebre per i suoi mosaici che ricoprono l’intero pavimento, per i musei paleocristiano e archeologico e per il foro romano. Tornati a Grado, in uno dei tanti ristoranti del centro, o in una trattoria in un “casone” (se avrete la fortuna di potervi accedere), concedetevi un “boreto”, tipico brodetto di pesce misto di questa città. Ve lo sarete meritato.
Dati tecnici.
Lunghezza totale: 23 chilometri circa.
Tempo di percorrenza: due ore/ due ore e mezza circa, escluse soste.
Difficoltà: nessuna, il percorso è completamente pianeggiante e adatto anche ai bambini.
Tipo di percorso: 83% piste ciclopedonali asfaltate; 7% strade urbane a basso traffico; 10% strade urbane ad alto traffico.
Segnaletica: il percorso è indicato con segnaletica dedicata, su fondo marrone e logo FVG1, fino al termine della nostra biciclettata. Il primo tratto, dal centro storico di Grado all’inizio della ciclabile non è segnalato.
Flavio Semprini