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La storia dell’ACBM Racing team, giovane ma già vincente
ACBM Racing è il team di Andrea Chincarini, di professione tecnico riparatore della Leonardelli di Arco e grande appassionato di moto. Andrea ne è il presidente fin dal 2018, il recente anno di fondazione.
ACBM, dalle moto a noleggio al 12 Pollici
Andrea, com’è iniziata la vostra storia nel mondo pit bike? “Affittando moto. Cioè, io avevo delle pit bike di mia proprietà e le noleggiavo alle persone che volevano girarci in circuito. In quel 2018 alcuni ragazzi mi dissero: “Senti ma perché non ci porti a fare qualche gara?”- In effetti, la cosa mi stuzzicava… Così, nel 2018 abbiamo fatto il nostro esordio nella 12 Pollici Italian Cup con quattro pit bike, messe a disposizione di Alberto Bozzoni, Massimiliano Ortonovi, Claudio Salvi e Andrea Sgariboldi. E’ stata una bella emozione quel primo anno anche perché con Bozzoni andammo subito bene vincendo e raccogliendo dei secondi posti. Era il primo anno e dovevamo imparare: abbiamo anche commesso degli errori ma quella fu un’annata senz’altro positiva. Nel 2019 abbiamo affrontato la 12 Pollici Italian Cup ancora con quattro piloti. C’erano ancora Alberto Bozzoni e Massimiliano Ortonovi ai quali si erano aggiunti Mirko Bozzoni, che non è parente di Alberto e Francesco Chiarelli. Il 2019 fu ancora più vincente del 2018. Alberto vinse il campionato fra gli S2 Under e nella categoria S3 Over Ortonovi arrivò terzo. Vincere il campionato fu una grande emozione, anche perché il mio socio Davide Cattoi era in ospedale in quel periodo e vincemmo anche per lui, gli dedicammo una maglietta celebrativa. Fu davvero una gran bella cosa per tutto il team”.

Gli ultimi due anni di ACBM
Che anni sono stati il 2020 e il 2021 per il team? Nel 2020, per via del Covid, ci siamo praticamente fermati. Abbiamo gareggiato pochissimo e con pochi risultati. E’ stato un anno perso, come è successo anche a molti altri in altri campi dello sport e della vita. Nel 2021 abbiamo deciso di cambiare e siamo passati dalla 12 Pollici Italian Cup al Cnv MotoAsi Selettiva Nord. Con Jacopo Dell’eva abbiamo vinto la classifica finale della Selettiva Nord nella categoria S2 Under e con l’esordiente Alessandro Giotta, sempre nella S2 Under, sono arrivati numerosi piazzamenti e un quarto posto finale. Il bello è che i due sono praticamente vicini di casa, entrambi della Val di Sole, in Trentino. Con noi poi c’erano Luca Finotto e Nicola Bertollo, finiti, rispettivamente, secondo e quarto nella classifica delle pit bike S1 Over. Infine, Alberto Pace, quarto fra gli S2 Over. Insomma, l’anno scorso abbiamo messo in pista cinque piloti e tutti hanno fatto una gran bella figura”.

ACBM e l’accordo con Virale
E quest’anno? Quest’anno la grossa novità è che siamo stati ingaggiati dalla Virale. L’azienda di Brescia ci ha messo a disposizione cinque prototipi di pit bike da sviluppare secondo le nostre indicazioni. Il contatto l’ha creato Alberto Pace e, quindi, quest’anno saremo ACBM Racing Virale Corse. Quattro delle pit bike da sviluppare andranno ad Alberto Pace, Mirco Bozzoni, Alessandro Giotta e Antonio Sanges. Le altre saranno a disposizione delle wild card che ospiteremo. Ci saranno anche Nicola Bertollo, che correrà con la sua pit bike e avremo anche un altro pilota, Andrea Degiovanni, che correrà in minigp”.
Fino a quest’anno fornivate le moto ai vostri piloti? “Sì. Fino a questo accordo con Virale, noi davamo ai nostri piloti sia la moto che l’assistenza. Loro dovevano preoccuparsi solo di guidare. Con i nostri piloti siamo stati davvero fortunati. Abbiamo scelto sempre sulla fiducia e abbiamo sempre trovato uomini molto umili, fantastici, corretti e ci siamo sempre trovati benissimo”.
ACBM, aria di famiglia e di vittorie

Insomma, siete un team che punta a vincere… “Guarda… L’aria che tira fra di noi è di amicizia e siamo tutti una famiglia. Mai avuto un litigio. Anche quando i piloti cadono o si rompe qualcosa. Questo è il nostro stile ma, se siamo lì, è chiaro che proviamo a vincere. Ricordo ancora il 2018: siamo partiti con niente. Andavamo in giro con un furgoncino usato pagato 500 euro dove non funzionavano neanche gli stop, sembravamo dei vagabondi, ma vagabondi vincenti”.
Come vedi il futuro del team? “Non ci ho mai pensato. Anche perché io vorrei andare in pista e usare almeno una delle nove moto che ho in garage. Per farlo avrei bisogno di staccare dal team e fare una pausa ma ci capitano sempre cose positive, quest’anno l’accordo con Virale, e alla fine rimango al mio posto. Insomma, proseguiamo di anno in anno. Io dico sempre che siamo partiti per scherzo e finché il “giocattolo” si mantiene da solo, andiamo avanti”.
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