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Con un passato da velocista nelle Fiamme Oro di Padova, Francesco ha scelto un modo del tutto particolare per coronare il suo sogno di campione. Cresciuto sulle bianche spiagge dell’Isola D’Elba è diventato uno dei migliori interpreti del bob italiano. Passione e costanza lo hanno portato ad eccellere in tutto ciò che fa senza preoccuparsi né del ghiaccio nè del freddo. Il traguardo più recente? La partecipazione alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang in Corea del Sud.

1. Come è iniziata la tua carriera sportiva? Come mai ad un certo punto hai deciso di passare al bob?
La mia carriera sportiva è iniziata nel 2005 con un’altra disciplina. Quell’anno ero infatti entrato nel gruppo atletico della Fiamme Oro di Padova ed ero uno dei migliori velocisti nei 200m. Nell’estate del 2007, durante un reclutamento estivo, i tecnici della Federazione hanno assisto a qualche mia gara e mi proposero di iniziare questa nuova avventura con il bob.
2. Lo conoscevi già?
Lo conoscevo solamente dal punto di vista mediatico. Grazie ad Eurosport e alle Olimpiadi Invernali avevo già avuto modo di vederlo in televisione, ma mai mi sarei aspettato che un giorno sarei diventato uno di loro. È uno sport che ho iniziato a scoprire, in maniera più approfondita, solamente dopo questa chiamata. Prima di interpretare questo percorso ho avuto modo di confrontarmi con alcuni miei colleghi e di fare una specie di ricerca. Nel 2010 ho accettato e da lì è iniziato tutto il mio iter. È stata l’adrenalina ad incuriosirmi.

3. Fai uno sport invernale, ma vivi in toscana. Come fai ad allenarti? In che cosa consistono i tuoi allenamenti?
Allenarmi è semplice, mi basta solamente un campo d’atletica e una palestra. Per il momento non ho avuto grandi difficoltà, dopotutto ero già uno sportivo a livello professionistico e gli esercizi richiesti erano per lo più di stampo atletico. È stato invece più complicato l’approccio per così dire invernale. L’essere proiettato sui ghiacciai e sulle zone di alta montagna è stato traumatico specialmente per uno come me che viene dall’Isola D’Elba. Però, come al solito, sono riuscito a superare anche questo.

4. Fai parte della nazionale di bob. Qual è il tuo ruolo? Che responsabilità hai?
Io sono un frenatore. In questo sport i ruoli sono fondamentalmente due: il pilota e il frenatore. Il mio compito è quello di dare i giusti comandi e spingere il bob così che parta in maniera ottimale senza dispersioni forza. Inoltre, devi essere particolarmente attento all’andamento della pista per frenare al momento giusto.
5. Nella tua carriera sportiva hai avuto modo di partecipare a due Olimpiadi. Qual è quella che ti ha regalato più emozioni? A livello di esperienza qual è stata quella più bella? Come mai?
Partecipare alle Olimpiadi è un’emozione bellissima, ma difficile da spiegare. La prima volta penso non si scorda mai, mentre invece la seconda sai già quel che ti aspetta. Quindi tra le due tenderei a dire che Sochi mi è rimasta più nel cuore. Dopotutto rincorri il sogno di una vita e finalmente questo diventa realtà. Sei lì insieme ai migliori atleti al mondo e quasi non ti sembra vero.

6. Com’è visto il tuo sport in Italia? Pensi che abbiamo ancora molto da imparare rispetto ad altri stati?
Abbiamo ancora tanto da imparare. Negli anni ’90 il bob italiano era ad altissimi livelli. Avevamo conquistato numerose medaglie olimpiche ed ottimi piazzamenti mondiali. Poi dal 2007 moltissime piste hanno chiuso e la situazione è cambiato. È una disciplina di nicchia e i costi di gestione erano diventati insostenibili. Per fortuna negli ultimi due o tre anni c’è stata una svolta. Tra i traguardi raggiunti si possono annoverare il reinserimento della squadra femminile e l’aumento delle sponsorizzazioni oltre ovviamente ad un maggior reclutamento.

7. Oltre al bob, abbiamo visto che hai una particolare passione per la palestra e il fitness. Pensi che in futuro possa diventare anche un lavoro?
Sono sempre stato appassionato di palestra e di fitness, è un mondo che mi affascina completamente e di cui mi piacerebbe apprendere sempre di più. Dopotutto è un modo per prendersi cura di sé e del proprio corpo. Per uno sportivo del mio calibro è importante conoscere bene l’alimentazione, la nutrizione e l’integrazione, ma soprattutto capire cosa ci possa danneggiare. Per il momento ho già un lavoro di cui sono particolarmente soddisfatto quindi vorrei tenere questa mia passione come un hobby.
8. Particolari obiettivi per il futuro?
Adesso finirò la stagione con il bob, poi per il prossimo anno si vedrà. Sono arrivato ad un’età limite, non so esattamente cosa farò per così dire “da grande”. Rimarrò sicuramente nell’Arma, ma la parentesi sportiva è ancora un’incognita.