Il recordman italiano e fondatore di Passione Rossa Club racconta la sua ultima impresa in esclusiva a TheSportSpirit
Un uomo, tre record al mondo di velocità e un’ultima impresa da compiere, questo è Fabio Barone pilota e fondatore di Passione Rossa, il club Ferrari più famoso al mondo. La sua è sempre stata una vita al massimo suddivisa tra eventi, tour ed iniziative legate alla promozione del brand del Cavallino Rampante. Tra i tanti obiettivi raggiunti è riuscito a collezionare anche una lunga serie di successi vincendo sfide incredibili al limite dell’umano. Tra queste ricordiamo la sua impresa in Marocco sulla difficile strada della Valle de Dadès, in Cina sulla pericolosissima Tianmen Mountain Road ed infine in Romania sulla sorprendente Transfagarasan.
Ora al culmine del successo, il noto pilota di Passione Rossa ha deciso di coronare la sua carriera preparando l’ultima impresa: da Roma a Capo Nord in meno di 48 ore. In questa intervista Fabio Barone ci racconta la sua storia.
Come è nata questa per la Ferrari, ma prima di tutto per la velocità?
Ho iniziato a guidare già a sette anni e diciamo che preferivo il volante tra le mani piuttosto che il pallone tra ai piedi. Da lì ho partecipato a vari corsi e conseguito numerosi brevetti di guida tra cui quello F1 International. Da quel momento ha preso il via la mia carriera. I tempi erano buoni e così sono iniziate le sfide.
Noi non corriamo in cerchio in un autodromo, ma preferiamo la strada con tutte le sue particolarità e i suoi pericoli. Ho sempre avuto la fortuna di lavorare con quello che io definisco il miglior team al mondo, un gruppo affiatato e collaudato di amici. Il successo è venuto da sé. Al momento ho conseguito tre record al mondo e in ognuno di questi ho avuto l’onore di rappresentare l’Italia. Ora ci troviamo davanti ad una nuova esperienza che andrà a concludere la mia carriera. Vedremo come andrà a finire.
Come si è tramuta questa passione per le corse in Passione Rossa?
Quando nutri una passione la prima cosa che vorresti fare è trovare persone simili a te con cui condividere esperienze. La mia fortuna è stata proprio questa e così sono iniziati i tour in Italia con oltre 700 eventi. Sono ormai 21 anni che ho fondato Passione Rossa e l’anno scorso siamo diventati il Ferrari Club più importante al mondo con l’impresa al Circolo Polare Artico. In questa emozionante avventura guidavo una spedizione di 30 Ferrari che per la prima volta nella storia sono arrivate nella terra di Babbo Natale. Non è stato facile, ma grazie al duro lavoro, all’impegno, all’organizzazione, ma soprattutto alla passione, ci siamo riusciti.
Qual è stata l’emozione che hai vissuto la prima volta che hai guidato una Ferrari? La rivivi ogni volta?
Sì e continuerò a guidare Ferrari finchè vivrò le stesse sensazioni che ho provato il primo giorno in cui sono salito e ho sentito rombare il motore. Ero giovani e quello che mi ha colpito di più mentre guidavo era vedere nello specchietto retrovisore il nome Ferrari sulla carrozzeria. Era un sogno diventato realtà!
Sappiamo che sei soprannominato l’uomo dei record quale di questi ti ha regalato più emozioni?
Sicuramente la Cina quando abbiamo corso sulla strada più pericolosa al mondo dove, tra l’altro, hanno girato il film Avatar. È un posto completamente fuori dal normale. Sono stato in Cina parecchi mesi per allenarmi all’impresa. Convivendo con loro mi sono accorto di come i nostri stili di vita siano distanti anni luce rispetto ai loro.
Un’esperienza difficile ed emozionante, la macchina è arrivata solamente il giorno prima dopo sei mesi di viaggio. I ragazzi sono stati bravissimi e l’hanno assemblata durante la notte. Avevamo dunque i minuti contati ed io ero in ansia specialmente perché non avevo avuto modo di provare. Inoltre, durante il percorso abbiamo riscontrato diverse difficoltà tra cui l’asfalto e le gomme consumate al 50%. Nelle ultime curve siamo andati lunghi e i freni iniziavano a cedere. Insomma, sono arrivato al traguardo con la paura di non farcela.
Come ti prepari a queste sfide?
La prova che compirò l’anno prossimo, la mia ultima sfida, sarà veramente difficile e richiede molta preparazione. A partire da gennaio dovrò seguire un programma dettagliato di allenamenti fisici e psicologici. Sarò seguito da un mental coach che mi aiuterà a cambiare radicalmente il mio stile di vita, dopotutto si tratterà di guidare la Ferrari per 48 ore no stop. Io e il mio navigatore dovremo imparare a non dormire e a stare svegli la notte. L’alimentazione sarà fondamentale, ma saremo assistiti anche da un medico oltre che da un’intera equipe di professionisti.
L’anno prossimo sarai protagonista di un’altra impresa. Vuoi spiegarci brevemente di cosa si tratterà?
Partiremo da Roma per arrivare a Capo Nord in meno di 48 ore. Il nostro sfidante sarà Google Maps che ha calcolato il percorso e il nostro obiettivo è quello di abbassare la sua media. Avremo una sola possibilità che si apre in Germania dal momento che non esistono limiti di velocità. Per il resto del tragitto dovremo essere bravi a mantenere una velocità media costante per tutti i 4700 km.
Come è stata la ripartenza dopo il COVID? Quali eventi purtroppo sono stati cancellati e cosa invece si è salvato?
Le cancellazioni purtroppo sono state tante e proprio sugli eventi più belli. Avevamo in programma un incredibile tour in Spagna e Grecia che sono stati rimandati al 2021. Così ci siamo focalizzati sull’Italia. Abbiamo organizzato raduni a Roma con oltre 50 vetture, poi a Fiumicino e a Pomezia. Ci siamo concentrati prevalentemente sul centro Italia, ma siamo arrivati anche sul Lago Maggiore. Abbiamo inoltre avuto la fortuna di concludere il tour quando la situazione COVID si stata di nuovo complicando.
