Share This Article
Scopriamo chi è il vincitore della categoria Under S1 del Cnv MotoAsi
Guido Fina ha 15 anni e vive a Montemiletto, un bel borgo medievale di poco più di 5mila abitanti in provincia di Avellino. Quando non corre, studia (frequenta la terza classe del liceo scientifico) e si allena. La sua passione per le moto è forte e la condivide con papà Massimiliano che lo accompagna sui circuiti di tutta Italia “Sacrificando un po’ la famiglia – ammette Massimiliano Fina . – Io prendo le ferie in ragione degli impegni sportivi di Guido ma capisco che gli altri miei due figli e mia moglie sono un po’ sacrificati da questa scelta”. In effetti, per Guido non è facile correre in moto perché, per andare ad allenarsi o a gareggiare, ogni volta si deve spostare da Miletto per tanti chilometri. E lo fa sempre accompagnato dal papà. Ma raccontiamo con ordine…

Allenamenti con e senza pit bike
Guido, come ti alleni durante la settimana? “Seguo una scheda personalizzata che mi ha preparato mio cugino che è un preparatore atletico. Faccio soprattutto resistenza: corro a piedi e in bici, faccio un po’ di pesi. La domenica, quando non corro, vado in circuito a girare con la pit bike o con la Yamaha R3 con la quale partecipo al campionato monomarca Yamaha R3 Cup”.
Questo significa spostarsi per molti chilometri. “I circuiti più vicini sono il kartodromo di Iscaro, distante una ventina di chilometri; il Gianni De Luca ad Airola, in provincia di Benevento, che è a circa 35 chilometri da casa, dove vado a provare con la Yamaha, e il kartodromo Casaluce che è in provincia di Caserta a più di 80 chilometri da Montemiletto. E’ un circuito adatto per le pit bike ma, a volte, ci giro anche con la Yamaha perché, essendo sottodimensionato per una 300 cc e con tante curve, ti costringe a muovere molto la moto per farla girare ed è un ottimo allenamento muscolare. Quando ad Airola fa un po’ troppo freddo scendo fino a Bari ma in questo caso dobbiamo “sciropparci” ben 200 chilometri”.

Le vittorie con la pit bike nel Cnv
Tanti sacrifici, dunque, ma sono arrivate anche delle belle soddisfazioni. Hai vinto la Selettiva Centro del Cnv MotoAsi nella tua categoria la Under S1 e poi anche il campionato nazionale… “Prima di tutto devo ringraziare il team Niba Racing che mi ha assistito durante tutto l’anno e la XRevo che mi ha messo a disposizione una moto tramite il team. E’ stata un’esperienza bellissima, si è creata una grande sintonia, un clima molto familiare e mi sono molto divertito. Un’esperienza che spero di ripetere l’anno prossimo. La Selettiva Centro, dal punto di vista sportivo mi ha dato tantissime soddisfazioni: siamo subito partiti con due vittorie e poi siamo sempre andati bene. Ho saltato solo l’appuntamento di Latina a luglio per via di un incidente nel pre gara che, tra l’altro, mi ha costretto a portare un collarino per una settimana e a perdere anche l’appuntamento della settimana dopo con la Yamaha R3 Cup. Nell’ultima gara, sempre sul circuito del Sagittario a Latina, ho conquistato ancora un primo e un secondo posto”.
Com’è andata la finale nazionale? “Già nelle prove del sabato ero primo con due decimi di vantaggio sul secondo. Ho conquistato la pole e poi vinto sia gara 1 che gara 2. La seconda manche è stata molto combattuta fino all’ultimo giro: ho effettuato il sorpasso decisivo a tre curve dalla fine. E’ stato duro ma bello”.

Differenze fra Yamaha 300 e pit bike
Come hai detto, partecipi al monomarca Yamaha R3 Cup. Com’è andata in questa categoria? Che differenze più evidenti hai trovato tra una 300 e una pit bike? “Altra bella esperienza. Ho partecipato da privato e ho chiuso al 15esimo posto. Era l’obiettivo minimo che ci eravamo prefissati essendo al primo anno. Ho raccolto buoni piazzamenti in una competizione che vede partecipare piloti molto esperti e nella quale si gareggia in tanti. Pensa che nella gara del Mugello sono arrivato 15esimo a 1”9 dal primo dopo aver fatto segnare il secondo miglior tempo in gara. Quindici piloti in meno di due secondi, sembra incredibile. Chiaro che le scie contano moltissimo. Rispetto alle pit bike cambia tutto. Il peso, la potenza, l’altezza della moto, le sospensioni, lo stile di guida: tutto è differente. Però mi sono accorto di una cosa: che la pit bike aiuta a sviluppare la velocità. Le pit bike hanno pochissimi cavalli e devi essere bravo a farle scorrere tanto. Significa entrare forte in curva e uscire ancora più forte e questo mi ha aiutato molto a interpretare la Yamaha. E’ stato un buon allenamento. Gli stili di guida sono completamente differenti ma io mi trovo bene con ambedue i mezzi”.
L’obiettivo principale per l’anno prossimo qual è? “Partecipare alla Yamaha R3 Cup ma mi piacerebbe molto correre ancora con le pit bike. Poi ci sono anche altre opportunità all’interno del Cnv come la Biblion 300 Cup e le motard…”.

Sogno nel cassetto? “Arrivare in MotoGP anche se so che è dura. Ce la metterò tutta finché ce la farò per provarci ma rimango con i piedi ben piantati a terra”.