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E allora dai, cominciamo. Apro la scatola. davanti a me ho tre pezzi e una corda, che emozione toccare la parte in legno dove andranno montati i “flettenti”, cioè il sistema di propulsione che, flettendosi permetteranno alla freccia di acquisire la forza che ne permetterà il lancio.
Ed eccomi qui, com molte di informazioni datemi dal coach. Ora sono con la mia scatola dell’attrezzatura davanti a me, pronto a seguire le indicazioni che mi porteranno a montare il mio PRIMO ARCO. Arco in legno, chiamato arco scuola perchè ci viene proposto come parte del corso di introduzione al tiro con l’arco, arco di base per l’apprendimento della tecnica di tiro.

Ecco ho montato i flettenti nel centrale o riser, il mio primo arco sta prendendo forma. Ed ora la corda, la parte senza la quale un arco è solo del bel materiale. La parte che fece ad Itaca la differenza e permise la vendetta di Ulisse verso i Proci. Già l’arco di Ulisse, ricordi ed immagini in bianco e nero ed anche a colori. A colori, quelli immaginati quando in classe si parlava di Omero e dell’Odissea. Bianco e nero, i vecchi sceneggiati RAI che ci portavano in casa favole e miti.

Ora il mio primo arco è montato e pronto, lo tocco, lo guardo e vado alla sua esplorazione. E guardandolo incontro il rest. Una parte in plastica che ha lo scopo di permettere alla freccia di essere sostenuta in posizione durante l’apertura dell’arco. Ancora posando lo sguardo all’interno di un flettente trovo delle scritte, informazioni sulle dimensioni, e la forza dell’arco. Forza espressa in libbre e dimensione (altezza) espressa in pollici. Furono gli inglesi a mettere queste specifiche ed ancora oggi si usa il sistema metrico inglese. Ora provo a mettere in posizione la mano che lo sosterrà, la zona di posizionamento viene chiamata “grip”. Non è una posizione comoda, ma il contatto con l’arco è piacevole. Ed ora le dita sulla corda, a questo punto il coach controlla entrambe le posizioni (mano e dita) e mi spiega che da ora in poi quelli verranno chiamati contatti con l’arco. E’ affascinante le cose e la storia che stanno dietro a questo oggetto, oggi semplice ma, nel prossimo futuro quando acquisterò il mio vero primo arco, sarà certamente più complesso e tecnologicamente più avanzato.

Ma ora lo apro, ne percepisco la forza, siamo in contatto. Arco ed arciere si fondono in una percezione che richiama tutti i sensi. Ed è così che deve essere siamo un tutt’uno. E poi via, ho scoccato la prima freccia, e poi la seconda, la terza. e man mano ci sentiamo sempre di più in contatto e le percezioni diventano emozioni.