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Nel nostro “andar per monti” quasi sempre percorriamo, e non potrebbe essere altrimenti, mulattiere e sentieri, la cui esistenza la diamo per ovvia, per scontata. In realtà, pressoché tutti i sentieri hanno alle spalle una “storia”, che meriterebbe di essere conosciuta.

Il ruolo del Club Alpino Italiano
La rete sentieristica italiana, a fini escursionistici e turistici, è sostanzialmente gestita dal Club Alpino Italiano (CAI) e da molte altre realtà associative locali. Tali realtà provvedono alla manutenzione, alla segnaletica, alla stampa di cartine, alla realizzazione di tratti ex novo, svolgendo un’attività anche di divulgazione culturale, insita in tali associazioni.

Per dare un’idea della vastità di questa rete di mulattiere e sentieri, bastano pochi numeri: il solo CAI ha selezionato 60mila chilometri di tracciati in Italia, con in evidenza la Lombardia, che vanta una delle più estese reti sentieristiche italiane. Addirittura, la sola sezione CAI di Bergamo, con la propria Commissione sentieri, gestisce direttamente oltre 400 sentieri, per una lunghezza complessiva di oltre duemila chilometri.
Antiche origini
Specie alle medie e basse quote, la gran parte dei tracciati escursionistici ricalca fedelmente antiche vie di comunicazioni vallari o intervallari: mulattiere e sentieri che mettono in comunicazione i paesi di fondovalle con le frazioni e i nuclei rurali in quota, con le baite e gli alpeggi, con antiche miniere, o che permettevano il transito da una valle a un’altra. In epoche, lo ricordiamo, in cui le automobili non esistevano e le strade di fondovalle erano più disagevole e pericolose di quelle in quota. Ecco quindi che ritroviamo la Via Mercatorum (la via dei mercanti), la Via del Ferro, la Via della Lana e la Via del latte, la Strada Taverna (così chiamata per la presenza di un locale di sosta e di ristoro), la Via dei frati (per la presenza di un antico monastero) e potremmo continuare all’infinito.

Oggi molti di questi tracciati, alcuni risalenti addirittura all’epoca romana, sono stati valorizzati a fini turistici, e costituiscono itinerari di grande richiamo, o comode vie di accesso a rifugi e malghe. Senza dimenticare, come abbiamo visto in un recente approfondimento, la rete di mulattiere militari costruite durante la prima Guerra Mondiale, alcune delle quali conducono, addirittura, sulla cima di panoramiche vette.
Per contro, molti altri tracciati ormai in disuso, e non sfruttati a fini turistici, sono ormai di fatto scomparsi, e di essi rimane traccia solo sulle carte topografiche, complice il continuo estendersi e inselvatichirsi dei boschi.
Tracce di pastori e di animali
Alle alte quote, i sentieri storici sono nettamente più rari, e non di rado si sfruttano tracciati percorsi dai pastori, o addirittura tracce derivanti dall’abituale passaggio di animali selvatici. In questi casi, l’intervento dei CAI e di altre associazioni alpinistiche è veramente indispensabile, per meglio tracciare questi percorsi (con tratti realizzati anche ex novo), segnalarli e curarli nel tempo, stante il notevole e rapido degrado cui sono sottoposti.
Spesso i tratti più esposti e difficili sono attrezzati con corde fisse, potendo quindi nascere i cosiddetti “sentieri attrezzati”, in cui le attrezzature hanno uno scopo di pura assicurazione, e non di aiuto alla progressione. Il livello successivo ci porta alla cosiddette vie ferrate, ormai non più sentieri, ma veri percorsi alpinistici, in cui le attrezzature sono necessarie sia per l’assicurazione, sia per la progressione.

Camminare con consapevolezza
Nella programmazione di un’escursione o di trekking di più giorni, consigliamo quindi di informarci anche sulla storia e sulle origini dei sentieri che percorreremo: il più delle volte ci troveremo di fronte a piacevoli sorprese, tali da rendere ancora più interessante e appagante la nostra gita: i muri ciclopici, la cisterna o il selciato romana, la baita, l’abbeveratoio, il ponticello medievale, la leggenda, i toponimi “originali” (come ad esempio i “Canali Cattivi” o il “Torrente Rabbiosa”), e moltissimo altro ancora.