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La storia di uno dei campionati più interessanti negli Usa
In Italia sono appena iniziati i campionati dedicati alle pit bike (12 Pollici Italian Cup, Cnv MotoAsi e Motosport Cup) ma, come i nostri lettori più attenti sapranno, ci piace andare a vedere cosa succede nel “movimento” pit bike anche negli altri Paesi. Nei mesi scorsi abbiamo scoperto che in Spagna si tengono diversi campionati con diversi format, due di questi, Anpa Cup e Pgr Cup sono “privati”, mentre altri sono gestiti dalla federazione spagnola. Abbiamo visto che in Francia, invece, la federazione ha rinunciato ad organizzare gare dal 2019 lasciando ai comitati regionali l’onere di far correre le ruote piccole sugli sterrati (dai nostri cugini le pit bike competono esclusivamente off road).
Il MOM negli Usa

Un altro Paese nel quale le pit bike gareggiano su terra sono gli Usa. Negli Stati Uniti si tengono diverse competizioni di cross dedicate alle pit bike. Abbiamo iniziato una ricerca e una delle manifestazioni che ci è sembrata più rappresentativa per la sua storia è il MOM, il Masters of Mini. Il MOM ha una storia lunghissima. La sua prima gara si è tenuta nel 2003 quando ancora, per ammissioni degli stessi organizzatori: “Le gare di pit bike erano più raduni nel cortile che gli eventi in piena regola di oggi. Erano semplici e divertenti… Come, in effetti, dovrebbero essere”.
Dal cortile di casa ai circuiti più importanti
I primi eventi Masters of Mini si sono tenuti al Connecticut River Motocross a Rocky Hill, nel Connecticut (uno Stato sulla costa est tra New York e Boston) su una pista che oggi non esiste più. “La prima gara del 2003 aveva 16 iscritti – si legge sul sito del campionato – ma c’erano solo 14 pit bike a portata di mano. Così due ragazzi si sono effettivamente registrati all’ultimo minuto e hanno preso in prestito le pit bike dei loro amici per correre. Una delle grandi cose di questo sport è la volontà di dare una mano, una chiave inglese, un ricambio o, a volte, anche un’intera pit bike in modo che il ragazzo accanto a te possa ancora correre. Dove altro si vede questo livello di aiuto e solidarietà?”.

MOM, numeri in crescita
Da quei primi approcci il MOM si è sviluppato con sempre maggiore professionalità. Nel 2006 si iniziò a fare sul serio. “In quell’anno si organizzarono otto classi: : Grom (14-17), College Boy (18-24), Senior (25+), Fat Boy (oltre 200 libbre, cioè sopra i 90 chili), Poor Boy (50 cc), Modified (88 cc), Limitato (110 cc) e Illimitato (Aperto)”. Ci furono 844 (!) iscritti totali per un campionato che prevedeva sole quattro date: Marshfield e Beverly in Massachusests e Rocky Hill e la storica pista da cross al coperto di Mototown a Windsor, nel Connecticut. Si trattava di piste tutte situate nel nord-est degli Stati Uniti e dunque si comprende come lo sviluppo di questa competizione sia sempre stato “regionale”. Da allora c’è stato un crescendo di interesse fino a tutto il 2009 quando le classi previste furono 14; sette le gare e 1610 gli iscritti. Numeri inimmaginabili in Paesi più piccoli come il nostro.
MOM, la prima crisi

La crisi economica del 2008 e la seguente perdita di sponsor, fecero crollare il campionato nel 2010 che in quell’anno previde solo tre gare e registrò “solo” 686 iscritti. Ma gli organizzatori, in perfetto stile americano, da lì ripartirono con più slancio: siglarono un accordo con un altro campionato, il 2up Mini Race Series del New Jersey allargando l’interesse degli appassionati. Il MOM tornò così a fare numeri importanti stabilendo un numero di iscritti sempre superiore ai mille iscritti fino al 2014 quando entrarono nel campionato anche le gare per bambini under 14 col risultato di vedere intere famiglie competere: papà, mamma e figli al seguito.
MOM, la seconda crisi
La seconda batosta per questo campionato arrivò nel 2015 quando scomparve l’ideatrice del tutto, la “boss” della manifestazione: Laurie Alcott, colpita da un cancro al seno. Il MOM si prese un anno di riflessione per capire come e se continuare. Le figlie della Alcott (due motocicliste), decisero che si doveva andare avanti e il campionato riprese il suo corso nel 2016 tornando in breve ai suoi soliti livelli. L’idea che c’è dietro al MOM è che tutti possono correre in moto. Così, dopo aver aperto ai bambini, nel 2020 le classi competitive diventano addirittura sedici fra le quali scegliere: tra queste ci sono la categoria Super Senior (per motociclisti con più di 50 anni d’età) e la categoria Chunky Monkey (letteralmente “scimmioni”) per persone che pesano più di 220 libre (99,80 chili). Forse in Italia lo riterremmo offensivo…

Il MOM oggi e domani
Il resto è storia di oggi. Il MOM 2022 prevede sei tappe ed è riuscito anche ad approdare nella “Big Apple”, New York. “Come per qualsiasi crescita, il cambiamento è inevitabile e il Masters of Mini è in un costante stato di evoluzione. – Spiegano gli organizzatori sul loro sito. – Per rimanere una delle principali Pit Bike Series del Nord America, sollecitiamo il feedback dei motociclisti di tutte le classi per affrontare le preoccupazioni e assicurare equità e divertimento in tutto e per tutti”. E’ una buona filosofia.
un video di una gara del MOM di qualche anno fa.