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Una bella giornata di sole in montagna è quanto di meglio si possa desiderare, per rendere l’escursione veramente completa e di soddisfazione. Tuttavia, specie alle medie e alte quote, e soprattutto in presenza di neve, il sole splendente nasconde anche delle insidie non trascurabili, in particolare per i nostri occhi. Insidie ancora più pericolose perché non immediatamente percepibili.
Un organo delicato e sensibile
Tutti sappiamo che i nostro occhi sono tra gli organi più delicati e sensibili del nostro corpo. Per quanto di nostro interesse, una lunga permanenza a medie e alte quote, anche e soprattutto su terreno innevato, dove la radiazione solare di fatto raddoppia, può provocare la cosiddetta congiuntivite da ghiacciaio, che in genere si manifesta dalle sei alle dodici ore dopo l’esposizione. I sintomi tipici sono una forte intolleranza alla luce (cosiddetta fotofobia) e la sensazione che l’occhio sia colpito in superficie da decine di spilli.
In genere i sintomi regrediscono in modo spontaneo nell’arco di una giornata, ovviamente di riposo visivo, con eventualmente il supporto delle cosiddette “lacrime artificiali”, ovvero colliri rinfrescanti e decongestionanti. Se i sintomi dovessero perdurare, o peggio aggravarsi, occorre ovviamente rivolgersi con urgenza al proprio medico.

Le cause e la prevenzione
Salendo di quota, complice la rarefazione dell’aria, cresce progressivamente anche l’irradiazione solare, con particolare riferimento alla sua componente ultravioletta (cosiddetti UVA e UVB), ovvero quella che potremmo definire a maggiore contenuto energetico. Secondo quanto riportato da ARPA Emilia Romagna, questo incremento è pari a circa il 10 – 12 per cento per ogni mille metri di quota.
La presenza della neve, con la sua spiccata capacità riflettente, di fatto raddoppia l’irraggiamento solare, mentre la presenza di nuvole o nebbia fornisce una falsa sensazione di protezione, in quanto riducono in modo marginale le radiazioni ultraviolette. Su neve o ghiacciaio, quindi, non togliere gli occhiali da sole neppure in queste condizioni meteorologiche: ce ne potremmo pentire amaramente la sera e la notte successiva.
Chiariti il problema e le cause, vogliamo soffermarci ora sulle misure di prevenzione da attuare, sostanzialmente riassumibili in una battuta: usare, sempre, ottimi occhiali da sole.

Come abbiamo visto, su neve e ghiacciaio gli occhiali protettivi devono essere usati in qualsiasi condizioni meteo, ovvero anche con tempo nuvoloso o nebbioso. In assenza di neve, appare comunque sempre consigliabile usarli in presenza di sole, anche e soprattutto oltre i duemila metri di quota, dove la radiazione solare è già quasi il 25 per cento più intensa rispetto al livello del mare.
Nella scelta degli occhiali da sole, oltre ovviamente ai gusti personali, verificare la loro protezione rispetto alle radiazioni ultraviolette, con un elevato grado di protezione: nel caso di frequente attività su neve, consigliamo la protezione massima disponibile. A parità di protezione ultravioletta, prediligere lenti chiare, in quanto limitano la dilatazione della pupilla e permettono l’ingresso di una minor quantità di luce nell’occhio.
Sempre nel caso di usi frequenti su neve, consigliamo assolutamente le protezioni laterali degli occhiali, in modo da “racchiudere” gli occhi in una completa zona protetta (i cosiddetti occhiali da ghiacciaio), evitando così il fastidioso l’irraggiamento laterale e le radiazioni diffuse (in alternativa, si potrebbero usare occhiali ben avvolgenti).

Infine, non dimenticare un buon berretto con un’ampia visiera frontale, in grado di creare una preziosa e piacevole zona d’ombra per i nostri occhi, utilissima anche a media e bassa quota, e anche quando non si usano occhiali da sole