Share This Article
12 Pollici Italian Cup, scopriamo chi è Stefano Raineri
Stefano Raineri è stato la sorpresa (relativa) della prima gara della 12 Pollici Italian Cup che si è tenuta domenica 10 aprile sul Circuito Internazionale dei 7 Laghi a Castelletto di Branduzzo. Nella S1 Under, la categoria più competitiva, ha dato filo da torcere ai due favoriti della vigilia, Bryan D’Onofrio e Angelo Pastorino, siglando anche il giro più veloce della giornata col tempo di 55”134. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con questo 23enne che vive a Costa Masnaga in provincia di Lecco.
Tutto inizio con un… kart

Stefano, quando è iniziata la tua storia d’amore con le moto? “A dir la verità fino agli otto anni ho corso con i kart. A quell’età ho avuto un brutto incidente di gara e mia madre mi ha impedito di proseguire. A quattordici anni ho preso la patente del motorino, un po’ come tutti. Si vede che la “voglia di correre” mi era rimasta perché dopo qualche tempo ho tirato fuori dal garage una minimoto Polini di quando avevo tre anni e ho iniziato a girare sui piazzali. Ricordo che un giorno, stavo girando su un piazzale a Monza, due ragazzi mi chiesero: “Ma tu corri in moto, vero?”. E io: “Veramente correvo con i kart da bambino…”. Così, decisi di prendere informazioni sulle corse e in quello stesso anno sono riuscito a partecipare a tre gare per minimoto: una nella SSBK Championship e due nella Winter Race Cup. Corsi con una Diemme del 2002 di mio papà. Nelle due gare di Winter Cup feci primo e terzo”.
La mia prima volta a Magny-Cours

Da lì che è successo? “L’anno dopo sono passato agli scooter per il team NSR e ho partecipato ai Trofei MotoEstate nella categoria miniopen. Nel 2017 sono passato al CIV correndo nella Supersport 300. Ho ottenuto buoni risultati nelle prime due gare però poi sono caduto e mi sono rotto due vertebre lombari, saltando il resto del campionato. Nel 2018 sono andato nel team TAR per gareggiare nella Polini Italian Cup nella categoria Big Evolution. In quell’anno ho fatto terzo e primo l’anno dopo. Nel 2019 ho anche corso nel Kawasaki Challenge dei Trofei MotoEstate. Il premio finale consisteva nel partecipare a una gara del mondiale Superbike nella categoria Supersport 300. Sono riuscito a ottenere tutte le pole e tutte vittorie tranne un secondo posto al fotofinish. Così ho potuto fare il mio esordio nel mondiale Superbike a Magny-Cours, una pista che io adoro. Nei giorni di prove diluviava. Sono caduto sia nella superpole che nella chance race che offriva un’ultima possibilità di qualificarsi. Diciamo che ho fatto discretamente schifo”.
Beh! Succede… “Aspetta… Nel 2020, oltre a correre nella 12 Pollici Italian Cup nella categoria minigp che ho vinto, ho ottenuto un’altra wild card per il mondiale SBK sempre per gareggiare nella Supersport 300. Sempre sull’asfalto della mia amata Magny-Cours. Pioveva anche quell’anno. E anche in quell’anno sono riuscito a cadere nella Superpole. Nella Chance Race ero secondo e qualificato per la gara a un giro dalla fine: sono riuscito a scivolare”.
Ad Aragon meglio che a Magny-Cours

Urca… Magny-Cours ti piace ma non ti porta benissimo. “Infatti l’anno scorso, terza wild card, sono andato ad Aragon. Naturalmente a Magny-Cours non è piovuto. In compenso l’ha fatto per mezza tornata di prove ad Aragon. Però in Spagna mi sono qualificato e ho chiuso 27esimo in gara 1 mentre in gara 2 sono caduto quando ero 15esimo. Va anche detto che le mie partecipazioni al mondiale sono del tutto “fatte in casa”. Il mio team è composto da mio padre e da un amico che mi segue da molti anni. Nel 2021, nella 12 Pollici Italian Cup, ho anche vinto tutte le gare tranne una nella minigp 20 cv con la mia Bucci ufficiale. E, nella stessa categoria, ho vinto anche la 12 Pollici European Cup”.
Perché sei passato alla pit bike nella categoria S1 Under? “Nella minigp 20 cv ho ottenuto il massimo di quel che potevo ottenere. Ho vinto tantissimo e ho fatto registrare tanti record delle piste sulle quali abbiamo gareggiato. Cercavo una nuova sfida e ho visto che la pit bike S1 Under è molto combattuta e tutti danno molto gas. Ci sono tantissimi piloti forti: D’Onofrio, Pastorino, Ferrari, Sorrenti, Passanisi… tutti bravi”.
Proverò a vincere la S1 Under

Che considerazioni puoi fare sulle tue due prime manche in S1 Under? “In gara 1 non pensavo di essere lì in testa con i migliori perché alla mattina ero andato a girare da solo e, sì, avevo siglato buoni tempi ma ero “impiccato”. Pensavo che gli altri non avessero dato tutto. Invece, in gara, abbiamo preso il largo in tre: io D’Onofrio e Pastorino ma io ero assolutamente al limite. In gara 2 sono andato meglio: ho superato Pastorino e ho provato a passare anche D’Onofrio ma ci siamo toccati e il contatto mi ha fatto perdere la seconda posizione. Mi sono veramente divertito tanto e a Lonato, una pista sconosciuta ai più dove correremo l’8 maggio, forse posso fare meglio. Corro con una Bucci F20/SM ufficiale. Una moto spettacolare con la quale mi trovo da dio e un ottimo rapporto col team”.
Insomma, l’obiettivo di quest’anno è vincere la S1 Under. “Per come siamo partiti, diciamo che cercherò di provare a vincere. Non pensavo di essere già competitivo quindi le prospettive sono buone”.
Un sogno per il futuro? “Correre nel mondiale con una Superbike per una stagione completa o almeno per una gara ma alla mia età, 23/24 anni, capisci che vuoi fare anche altre cose”.