Le bellezze del mar Adriatico in kayak. Un’escursione suggestiva per l’arcipelago delle Isole Tremiti
11 miglia a nord dell’affascinante Torre Mileto, torre in pietra di origine aragonese dal XIII secolo, affacciata sul mare tra i laghi di Lesina e Varano, si trovano le Isole Tremiti o Diomedee.
Le 5 Isole, San Nicola, San Domino, Caprara, Cretaccio e la Vecchia sono molto vicine tra loro e possono essere apprezzate al meglio in kayak: ci sono pochissime spiagge di sabbia o sassi ma infinite scogliere, con caratteristiche, colori e conformazioni sempre diverse. La sesta isola, Pianosa, è disabitata e si trova a ENE delle Isole a una distanza di circa 11 miglia.
Abitate fin dal II secolo a.C. le Isole Tremiti hanno una storia complessa, articolata e con dei risvolti anche molto particolari. Leggere qualcosa riguardo la loro stria prima di arrivarci può davvero aiutare a subirne in pieno l’incredibile fascino di questo piccolo arcipelago.

Il viaggio inizia a Termoli, dove è possibile lasciare l’auto in un parcheggio riservato ai viaggiatori che prendono il piccolo traghetto per San Nicola. I kayak possono essere portati a bordo del traghetto (munitevi di un carrellino per trasportare il kayak carico con le dotazioni necessarie e con qualche cambio per voi) e la traversata dura circa un’ora.
È possibile alloggiare affittando una camera in una delle antiche case del borgo storico di San Nicola, oppure presso alcune strutture presenti a San Nicola e soprattutto a San Domino. Il kayak, una volta sbarcato dal traghetto, può essere messo in mare da uno scivolo proprio di fianco all’ormeggio di quest’ultimo. L’alloggio si raggiunge direttamente in kayak e, qualora si trovi in alto, a piedi. Il litorale occidentale dell’isola di Caprara e lo stretto tra Cretaccio e San Nicola risentono spesso di una corrente per SW che raggiunge spesso un nodo di velocità a seconda della stagione e delle condizioni dominanti nelle settimane precedenti. Un veloce controllo osservando uno dei gavitelli dei pescatori situati proprio a ponente del porticciolo di San Nicola può aiutare per comprendere meglio le condizioni nelle quali si dovrà navigare.

PRIMO GIORNO
La prima giornata potrebbe essere trascorsa circumnavigando San Nicola, con scogliere alte, ripide e inaccessibili interrotte solo dalla spiaggetta del porticciolo di San Nicola, con traversata su Caprara e sosta sulle meravigliose scogliere piatte del versante meridionale del promontorio orientale di Punta Secca. Di qui è possibile fare due passi per ammirare l’Architiello e le sue verticali scogliere rivolte a nord e trascorrere la pausa pranzo. Proseguendo la circumnavigazione anti-oraria di Caprara si incontra l’ampio golfo di Cala dei Turchi, tutto litorale roccioso, la piccola Cala Sorrentino, con una minuscola spiaggia quasi sempre in ombra e spesso ricoperta da interessanti tronchi e radici “lavorati” dal mare dalle forme più incredibili. Il rientro sul porticciolo di San Nicola o su San Domino avviene dopo una breve traversata di poco più di mezzo miglio.
[6 miglia complessive]

SECONDO GIORNO
Il secondo giorno può essere dedica to alla circumnavigazione di San Domino. In senso orario si potranno ammirare le forme sorprendenti della scogliera orientale fino a raggiungere l’estremità meridionale dell’isola dopo aver passata Cala Spido e Cala Matano, entrambe con litorale roccioso, lo Scoglio dell’Elefante e numerosissime altre minuscole insenature raggiungibili esclusivamente in kayak. Da qui si procede con rotta nel quarto quadrante superando Cala delle Murene, il Faro di San Domino, la Cala del Bue Marino, Punta Secca (si, un’altra Punta Secca) e Cala delle Rondinelle, una piccola insenatura con pareti strapiombanti dove solamente in kayak è possibile apprezzare la quiete e i silenzi del mare.

La navigazione continua passando Cala dei Benedettini, Cala degli Inglesi, Cala Tramontana, Cala Tonda, un vero gioiello a pianta perfettamente circolare senza possibilità di sbarco e quindi meravigliosamente conservata. Si giunge infine alla Punta del Diamante, l’estremità settentrionale di San Domino dopo aver passato la profonda Cala Tamariello, anche questa tutta di litorale roccioso.
Il versante settentrionale di San Domino, da Punta del Diamante al porto risulta una scogliera ripida, chiarissima, e interrotta da frequenti spiagge, grotte, isolotti e stretti passaggi molto divertenti da superare in kayak.
[5,6 miglia complessive]
TERZO GIORNO
La mattina del terzo giorno può essere trascorsa lasciandosi portare “dove porta la pagaia” nelle incredibili, intricate e variopinte insenature di Cretaccio lambite dalla corrente che grazie al buon ricambio d’acqua restituisce una perfetta trasparenza dell’acqua. Dopo una lunga sosta con bagni, pranzo al sacco e pennichella pomeridiana si raggiunge il porto di San Domino in kayak, si caricano i kayak sulla nave e un’ora più tardi il porto di Termoli. Avviando la vostra auto avrete già nostalgia delle Isole Diomedee e sicuramente la voglia di trovare un’altra nuova destinazione per le vostre esplorazioni in kayak.

La stagione migliore è tra fine Aprile e fine Maggio oppure tra la fine di Settembre e la fine di Ottobre. Anche i mesi invernali valgono un viaggio per i più preparati! Nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto e Settembre le Tremiti sono troppo frequentate e il fascino che emanano le mura storiche, il piccolo abitato di San Nicola e le millenarie scogliere visitate solo dai suoni e dai profumi del mare e del litorale risultano soffocate dal chiasso balneare