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Straordinaria prestazione di Ganna, Milan, Lamon e Consonni che diventano campioni olimpici.
Già nella giornata di ieri la nazionale italiana di ciclismo su pista ci aveva regalato grandi emozioni. Ganna e compagni, infatti, avevano battuto la nazionale neozelandese stabilendo il nuovo primato mondiale nell’inseguimento a squadre. Il record stabilito ieri, tempo di 3’42”307 che migliorava di oltre due secondi il precedente primato mondiale, è resistito solo un giorno. Infatti stamani all’Izu Velodrome di Tokyo gli azzurri hanno battuto in finale la nazionale danese stabilendo il nuovo record mondiale con il tempo di 3’42″198, ma soprattutto regalando all’Italia l’oro nell’inseguimento a squadre.
Italia d’oro nell’inseguimento a squadre
Come quasi sempre durante le olimpiadi di Tokyo 2020 la nazionale italiana impegnata nell’inseguimento a squadre è parsa soffrire a inizio gara. La Danimarca, rappresentata da Hansen, Larsen, Madsen e Pedersen, infatti, è partita fortissima. Nei primi giri il testa a testa è stato entusiasmante. Alla prima tornata gli azzurri erano avanti di un decimo, alla seconda di due decimi. Al terzo giro il crollo con i danesi che superano il traguardo parziale con un vantaggio di otto decimi sulla nostra nazionale. L’oro sembrava un miraggio. Ma ancora una volta ci ha pensato Filippo Ganna a mettere le cose a posto. A quattro giri dalla fine si è portato al comando e ha rosicchiato il vantaggio danese tornata dopo tornata. A mezzo giro dal termine la Danimarca era ancora davanti, ma sul traguardo gli azzurri sono passati in testa compiendo l’impossibile. Per l’Italia è oro nell’inseguimento a squadre.
L’oro olimpico mancava da 61 anni
Nell’inseguimento a squadre l’oro olimpico mancava da 61 anni. Erano stati, infatti, Luigi Arienti, Franco Testa, Mario Vallotto e Marino Vigna nell’edizione di Roma 1960 a vincere la medaglia d’oro nella specialità. Il quartetto del 1960, battendo in finale la Germania, aveva fatto segnare un tempo, straordinario per l’epoca, di 4′ 30″ 90. Una prestazione che, se comparata con il record mondiale stabilito oggi, impressiona. In sessantun anni il livello si è alzato tantissimo e finalmente l’Italia è di nuovo campione olimpico.
Francesco Papa