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Oggi andiamo alla scoperta di Juan Lebron, compagno di Ale Galan, che ha parlato dei suoi punti deboli e del futuro olimpico del padel
“Quest’anno è stato quasi perfetto. Abbiamo vinto sette tornei e il Campionato del mondo di Doha, siamo tornati a essere maestri e abbiamo difeso il nostro numero uno. Eppure, nonostante tutto, credo che il nostro apice non sia ancora arrivato. Possiamo migliorare ancora. Presto ci metteremo al lavoro per il 2022, con l’obiettivo di fare sempre di più”.
Non molto tempo fa Ale Galan aveva rilasciato queste dichiarazioni cercando di fare un bilancio del 2021 con vista ottimistica al 2022, (trovate il nostro articolo qui).
Il suo compagno però, Juan Lebron, si è raccontato in un’intervista nella quale non ha mancato di approfondire anche tematiche delicate, come il cosiddetto “compañerismo” nei confronti del partner:
“Amo quello che faccio, che onoro il padel cercando di tirare fuori il meglio di me in ogni occasione. E che mi piace tanto dare anche spettacolo. A volte però manco di quella cosa che in Spagna chiamiamo “compañerismo”, inteso come voglia di collaborare e aiutare il compagno. Mi arrabbio troppo per gli errori e non dovrei: è sempre meglio sostenere il partner nei momenti difficili, ma sono fatto così e mi lascio trascinare.”

Sul suo compagno ha poi aggiunto, dimostrando grande stima:
“Il suo principale pregio è che riesce a essere un bravo ragazzo in ogni occasione. Sa sintonizzarsi con l’altro e questo lo rende un giocatore speciale. Non è minimamente in discussione il fatto che giocheremo ancora assieme a lungo.”
Infine c’è stato anche il tempo per uno scambio di battute sulla prossima Olimpiade:
“Ce la faremo, il giorno in cui il padel sarà una disciplina olimpica arriverà tra poco. E non sarà uno sport temporaneo ai Giochi: resterà a lungo, farà la storia. E noi tutti ci divertiremo, sperando di portare un oro alla Spagna.”
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Tommaso Serena