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Intervista al leader della classe Over S1 della Selettiva Nord Cnv MotoAsi
Julien Vitali è un pilota di grande esperienza nella guida di scooter e pit bike. Ha 41 anni, è di Milano e in pista ci va, praticamente, da quando è nato. “E’ vero – racconta. – Vengo da una famiglia di appassionati: papà meccanico d’auto e fratello maggiore che correva con le sport production. Già ai tempi delle scuole dell’obbligo chiedevo a mio padre di regalarmi una minimoto in caso di promozione. Una richiesta che gli ripetevo ogni anno. Quando me l’ha regalata sono iniziate le mie “avventure” in moto. E lui si doveva “dividere” tra me e mio fratello ogni domenica…”.

In testa al Cnv Selettiva Nord Over S1
In questo momento è in testa alla Selettiva Nord del Cnv MotoAsi tra gli Over S1 e, dopo un brillantissimo inizio di campionato è l’attuale favorito per la vittoria finale. “Dopo tanti anni di corse ne ho viste talmente tante che non me la sento di affermare niente, in proposito. Posso dirti che, quale che sia la competizione alla quale partecipo, provo sempre a vincere”.
Gli inizi della carriera

Ci puoi accennare a qualcosa sulla tua carriera? “Ho iniziato da giovanissimo e, nel corso degli anni, ho vinto quattro titoli nazionali con gli scooter, a vari livelli e in diverse categorie, dai monomarca ai top classe. Nel 2011, capitò che il premio in palio per il vincitore del campionato nazionale organizzato dalla Polini per gli scooter, fosse una loro pit bike. Fu quello il primo anno nel quale salii su una di queste moto”.
La prima volta con la pit bike
Hai iniziato a correrci subito? “No. Piuttosto ho iniziato ad allenarmi e a divertirmi finché nel 2016, spinto all’inverosimile da un amico, non decisi di partecipare a una gara della 12 Pollici Italian Cup, accolto con grande professionalità da Alberto Spremulli. Con la mia pit bike Polini del 2011 feci quarto di giornata e mi divertii tantissimo. Così, nel 2017, decisi di partecipare al Cnv Selettiva Nord perché questo campionato non s’incrociava con le gare in scooter. Nel 2018 ho lasciato gli scooter per dedicarmi completamente alle pit bike. Da quell’anno ho gareggiato sia nella 12 Pollici Italian Cup, sia nel CNV. Un grande impegno ma è stata una scelta fortunata perché in quell’anno ho vinto sia il 12 Pollici, sia il Cnv Motoasi Selettiva Nord, sia la Finale Nazionale del CNV. Nella 12 Pollici Italian Cup, dal 2018 all’anno scorso, sono stato seguito dal Team MMP di Simone Bergonti con mio fratello Andrea come meccanico personale. In ambito pit bike quest’anno ho deciso di partecipare solo al Cnv MotoAsi e Simone e il suo gruppo, davvero in gamba, si limitano a supportarmi in caso di bisogno. Però dall’anno scorso partecipo al campionato nazionale endurance per vespe e lambrette d’epoca con il Team Polini.

Differenze fra pit bike e scooter
Quindi sei tu stesso a “sistemare” la tua pit bike per le gare. “Ci penso io ma per le sospensioni mi segue la ARD di Stefano Azoto. Avere in pista una persona che ti regola le sospensioni è molto redditizio, regala qualche decimo di velocità”.

Tra una pit bike e uno scooter, quali sono le differenze più evidenti nella guida? “La pit bike ti consente un margine d’errore più grande, è più permissiva. Lo scooter deve avere una buona messa a punto per andare forte e per evitare le cadute. E poi ci sono svariati cavalli di differenza”.
Obiettivi futuri e sogni legati alla moto? “Per quel che rigurda la carriera di pilota, quel che viene viene, vista l’età. E poi ho già ottenuto dei risultati. In futuro mi piacerebbe seguire qualche giovane e trasmettergli quello che ho imparato”.
Federica, Alex e Julien. O Yulien?
Magari tuo figlio… “Beh, Alex è molto piccolo, ha solo un anno e sei mesi. E’ vero che, assieme a Federica, la mia compagna, mi segue in ogni week end di gara e sembra divertirsi molto ma è davvero troppo presto per vedere se seguirà le orme di papà, zio e nonno”.

Un’ultima cosa: ti chiami Julien (come da pagina facebook) o Yulien (come da fogli gara)? “La grafia corretta sarebbe Julien ma, per un errore di trascrizione, all’anagrafe risulto come Yulien. Cambiare il nome richiede una quantità di burocrazia non indifferente per cui… ho lasciato stare ma preferisco essere chiamato Julien, senza dubbio”.
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