Share This Article
L’astro nascente del nuoto francese Léon Marchand sta crescendo sotto la sapiente guida tecnica di Bob Bowman
L’Olimpiade di Tokyo e l’Europeo di Budapest, entrambi svoltisi durante la scorsa estate, hanno messo in luce il talento cristallino di Léon Marchand.
Il classe 2002 nativo di Tolosa, proprio mentre i suoi compagni di nazionale si stanno giocando a Limoges le proprie carte, ha staccato il pass per il suo primo mondiale a San Antonio, in Texas. Questa scelta è dovuta alla guida tecnica di Bob Bowman, allenatore che in passato aveva seguito il connazionale Yannik Agnel. Marchand ha infatti svelato il motivo di questa decisione sull’abbandonare gli allenamenti in Francia per stabilirsi negli States:
“La voglia di provare l’avventura all’estero è arrivata nel corso degli anni. Mi sono reso conto che in Francia era complicato studiare e praticare sport di alto livello. Ho inviato richieste a diverse università (americane). Ho ricevuto molte risposte positive quindi sono andato avanti, poi alcune di loro mi hanno detto di non essere certe di poter disporre di una borsa di studio, all’improvviso abbiamo dovuto cambiare strategia, nel giro di una sera ho fatto delle ricerche ed ho inviato mail ad altre università della California, compresa l’Arizona State dove allena Bob Bowman. Di solito sono gli assistenti che rispondono alle mail, quindici minuti dopo, Bob mi ha risposto. Ho visto scritto Robert Bowman e mi sono detto … Ma è lui? Era tutto piuttosto strano, soprattutto quando mi ha detto che era super interessato, che aveva seguito delle mie gare e che voleva davvero che io andassi da lui. E’ stato sorprendente. Allenarsi con Bowman è una bella opportunità, è un allenatore che ha un grande passato e di cui ho un’enorme fiducia. All’Arizona State ci sono diversi atleti stranieri, ci alleniamo molto e Bowman è noto per essere uno che fa nuotare molto, proprio come nel mio club di Tolosa dove sono cresciuto.”

Il sodalizio pare aver già iniziato a dare i primi frutti, sebbene l’impressione sia quella che si stia appena raschiando la superficie di un atleta con enormi potenzialità.
Viene naturale la domanda su Michael Phelps, lo squalo di Baltimora, anch’egli allenato proprio da Bowman:
“È un alieno. Ha vinto 28 medaglie olimpiche, in tutte le gare, è pazzesco! È un mito, sapere che ha lavorato con l’allenatore che mi segue è fantastico. Non voglio però essere sempre paragonato a Phelps, sono molto, molto lontano da lui, Bowman non aveva solo Phelps, aveva molti altri mostri, diciamo che voglio crearmi il mio percorso, non voglio seguire quello di Phelps.”
Visitate TheSportSpirit.
Tommaso Serena