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L’ex allenatore di tennis Lorenzo Di Giovanni ha voluto raccontare come ha scalato le classifiche del padel partendo da istruttore di tennis
Spesso i giocatori di padel hanno un trascorso tennistico, è il caso di Lorenzo Di Giovanni, per anni allenatore di Roberta Vinci, Sara Errani, Francesca Schiavone e Daniela Hantuchova. Poi il passaggio al padel e, in soli tre anni, la scalata ai vertici del padel italiano.
Ha raccontato come è diventato un giocatore professionista di padel:
“La verità è che quando ho iniziato, nel 2018, il livello non era ancora così alto. Non c’erano ancora tanti tennisti che approcciavano il padel. Per me e Sinicropi, il mio compagno fino al termine della scorsa stagione, è stato facile scalare la prima parte della classifica. Poi chiaramente è diventato tutto più complicato. Ma l’abbiamo presa molto seriamente da subito, allenandoci molto. La differenza è che lavorando nel tennis, quando giocavo a padel, fin dall’inizio, andavo col maestro e quindi cercavo di praticare questo sport nel modo più serio possibile”.

Poi Lorenzo Di Giovanni ha parlato di Roberta Vinci:
“La mia prima partita in assoluto l’ho giocata con Roberta… noi parliamo sempre, giochiamo anche insieme. Lei giocava meglio a tennis e questa qualità la aiuterà nel padel. Lei inoltre è sempre stata molto intelligente in campo. Qui è ancora più importante la tattica, la strategia. Non ha limiti a livello tecnico, forse l’unico problema può essere anagrafico (ride, ndr)”.
Di Giovanni e Sinicropi sono stati capaci di aggiudicarsi l’argento agli europei, poi però la separazione:
“Sicuramente hanno influito le differenze a livello di visione del gioco, mentre all’inizio andava tutto bene, dopo un po’ di anni io vedevo le cose in un modo e lui in un altro, avevamo due coach differenti. La direzione non era più comune. Ci sentiamo più di quando giocavamo insieme e siamo rimasti grandi amici, questo è quello che conta”.
Alto un metro e novanta sicuramente Di Giovanni fa dell’altezza un suo punto forte. Ma a padel è davvero un vantaggio?
“Non lo so, non ci sono tanti giocatori con il mio fisico nel circuito. Sicuramente l’altezza ti aiuta per l’attacco, ma in fase difensiva bisogna abbassarsi molto e non è semplice con la mia struttura. Non so se l’evoluzione del gioco porterà sempre più giocatori alti, vedremo”.
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Tommaso Serena