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Il Comitato organizzatore vuole fare dell’appuntamento a cinque cerchi il primo a “impatto zero”
Se fino al 2024 saranno solo Parigi e Londra a contendersi il titolo di “città che ha ospitato almeno tre volte le Olimpiadi”, dal 2028 le due capitali europee dovranno condividere questo primato con Los Angeles. La città più importante della California, infatti, organizzerà le Olimpiadi in quell’anno dopo averlo già fatto nel 1932 e nel 1984. Queste due furono Olimpiadi fortunate per i colori azzurri. Nell’atletica leggera, ad esempio, nel 1984 Alberto Cova vinse i 10mila metri e Gabriella Dorio i 1500 doppiando il successo di Nini Beccali che li aveva conquistati, fra gli uomini, a Los Angeles 1932. Curiosamente, sono state Olimpiadi che hanno portato bene anche agli atleti della mia città, Rimini. Nel 1932 il ginnasta Romeo Neri fece suoi tre ori; nel 1984 il pugile riminese Maurizio Stecca vinse l’oro tra i pesi Piuma nel pugilato; un altro concittadino, Roberto Manzi, sia aggiudicò il bronzo a squadre nella spada.

Los Angeles 2028, i Giochi del sole “energetico”
Al di là di tutto ciò, è interessante notare come il Comitato Organizzatore di Los Angeles 2028 stia già organizzando l’Olimpiade seguendo dei precisi criteri di sostenibilità. Lo Stato con l’orso sulla bandiera è, in effetti, da sempre uno di quelli più attenti al tema ambientale, anche perché viene spesso duramente colpito da fenomeni legati al cambiamento climatico. Le sue foreste hanno spesso subito l’offesa del fuoco negli ultimi anni. Così, il simbolo di questi Giochi sarà il sole: Un po’ perché la California è uno Stato molto soleggiato e ricco di spiagge (chi non ricorda film cult come “Un Mercoledì da Leoni”?); ma soprattutto perché il sole “sarà un potente alleato nella ricerca di Giochi più sostenibili” – hanno affermato i responsabili del Comitato Organizzatore.

Los Angeles 2028: sì alla tutela ambientale
“Sarà il sole ad accendere la fiamma olimpica, così come domani accenderà una rivoluzione energetica. Los Angeles 2028 aiuterà a re-immaginare nuovi Giochi per una nuova era ecosostenibile”. – Hanno spiegato sempre gli organizzatori. Sarebbe un bel passo avanti se consideriamo che gli ormai prossimi Mondiali di calcio si svolgeranno in stadi costruiti nel deserto e refrigerati. Un assurdo al quale la Fifa si è piegata in nome dei petroldollari. A Los Angeles vogliono fare le cose diversamente: l’opportunità di ospitare questa competizione mondiale ha già catalizzato la comunità. Centinaia di partner commerciali sono entusiasti di partecipare sia agli straordinari valori rappresentati dai Giochi Olimpici; sia ai valori cari alla città, compresa la sostenibilità in tutte le sue forme: inclusione sociale, beneficio economico e tutela ambientale.

Los Angeles 2028: lavorare con ciò che esiste
Il principio guida alla base di questa vision è “lavorare con ciò che esiste”. Questa Olimpiade utilizzerà il 100% di luoghi esistenti e temporanei con piani per riutilizzare o riportare tutti i materiali temporanei e di copertura al loro stato naturale: un concetto rivoluzionario che si estenderà oltre i Giochi a tutta la città. La maggior parte dell’energia necessaria sarà ricavata da fonti rinnovabili e da sforzi di efficientamento energetico. Per ottenere questo risultato, si sono già avviate discussioni con gli operatori del settore energia delle sedi di Los Angeles; con i partner di servizi pubblici regionali; con gli innovatori tecnologici e anche con i diciotto milioni di cittadini residenti nella regione.

Los Angeles 2028: obiettivo zero rifiuti
C’è anche l’obiettivo, piuttosto ambizioso, di raggiungere “zero rifiuti” chiedendo a tutte le sedi di tutti gli sport di sviluppare solidi programmi di riciclaggio che applichino le migliori pratiche così come già avviene in alcuni stadi cittadini come, ad esempio, il LA Memorial Coliseum, il più grande stadio della National Football League a zero rifiuti.