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Milanese di nascita, ma con la montagna sempre nel cuore, Luisa ha iniziato ad interessarsi allo sci fin da quando era piccola. Tutti i weekend passati sulle piste sono la testimonianza di come questa passione per lo sport si sia trasformata pian piano in qualcosa di più forte. Portacolori dello Ski Racing Camp Lenno, l’atleta italiana è determinata ed agguerrita nel raggiungere i suoi obiettivi stagionali. Per adesso ha in mente la Coppa Europa ed è pronta a dimostrare a tutti di che pasta è fatta.
1. Come ti sei avvicinata allo sci?
Ho iniziato a sciare da molto piccola. Avevo due anni e mezzo quando per la prima volta mio padre mi mise ai piedi un paio di sci. Da quel momento non me li sono mai più tolti. La scelta di frequentare lo sci club e di iniziare l’attività agonistica è stata un’idea di mia madre. Lei voleva che mi trovassi degli amici in montagna dal momento che passavo su ogni fine settimana.

2. Quante ore di allenamento fai al giorno e in che cosa consiste la tua preparazione?
Dipende tutto dal periodo in cui sei. Quando siamo sotto gare, come adesso, la giornata inizia con la prova su neve. Sono soprattutto allenamenti ad alta intensità dove ci focalizziamo più sulla qualità che sulla quantità. Dopo le due ore e mezzo in pista si passa alla preparazione fisica con esercizi mirati per aumentare la forza delle braccia e delle gambe. La sera invece è dedicata completamente alla parte video. Insieme all’equipe analizziamo il lavoro svolto e definiamo meglio su cosa concentrarci. Questa fase penso sia la parte più importante di tutte.

3. Qual è il risultato di cui vai più fiera e quello invece ti ha lasciato l’amaro in bocca?
L’aver partecipato alla Coppa del Mondo è stato sicuramente uno dei traguardi più belli di sempre. Ora, che ho avuto l’opportunità di farne parte, punto ad ottenere qualcosa in più. Poi ovviamente ripercorrendo la mia carriera non posso che essere contenta della mia medaglia agli Italiani nel 2016 e di essere inserita all’interno del ranking della Coppa Europa. Quest’anno a Zianl ho sfiorato il podio con un ottimo quinto posto. Se invece dovessi ripensare ad una competizione che mi ha lasciato l’amaro in bocca mi viene in mente la prima gara di quest’anno. Non sono riuscita ad esprimermi al massimo, ma sono già in cerca di un riscatto.

4. Prima di una gara hai particolari riti scaramantici? Come riesci a gestire l’ansia?
Non ho particolari riti scaramantici prima di una gara e non sento nemmeno il bisogno di trovare tecniche di gestione dell’ansia. Mi sono allenata tutto l’anno e tutta la vita per fare gare. Ora è tempo di dimostrare come l’impegno e i sacrifici abbiano dato i loro frutti. Certamente la tensione c’è sempre e varia in base alla pista. Se è nelle tue corde vai decisamente tranquilla altrimenti ti impegni di più. Sai benissimo che ci sono dei tratti in cui puoi spingere di più e altri invece dove devi stare più attenta. Bisogna semplicemente liberare la testa e scendere senza pensieri.
5. Lo sport è sempre stato un fattore fondamentale nella tua vita. Come sei riuscita a combinarlo con la scuola? Ti è costato tanti sacrifici?
Per poter combinare scuola e sport senza intoppi mi sono dovuta iscrivere ad uno Skicollege in Alto Adige. All’inizio ho provato a frequentare le superiori a Milano, ma non riuscivo a far combaciare perfettamente questi due aspetti della mia vita. Il vero problema di tutto questo sono le assenze.

6. Hai particolari progetti per il futuro?
Se dovessi pensare ad un progetto a lungo termine direi far parte dei 15 della Coppa del Mondo. Per il momento mi sto focalizzando a far bene nella Coppa Europa ed a migliorarmi sempre di più.