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Due giorni in sea kayak intorno all’Isola di Procida
Tra le Isole Flegree, Ischia, Procida, Vivara e Nisida, Procida è senza dubbio quella più indicata per una breve navigazione in kayak da mare. La circumnavigazione, se completata entrando in ogni insenatura, è di sole 8 miglia, presenta brevi tratti senza possibilità di sbarco e, di conseguenza, può considerarsi relativamente facile. La navigazione è da intraprendere in condizioni meteo tranquille, considerando comunque che la brezza, che durante le giornate estive monta intorno alle 11:00, può raggiungere i 15-22 nodi e cala solitamente prima delle 19:00.
Una navigazione anche relativamente corta e facile come questa va intrapresa soltanto se si possiedono le capacità per navigare e manovrare un kayak per 5 ore consecutive, oltre ad aver seguito un corso ed esercitato più volte auto-salvataggi, salvataggi assistiti, rimorchi, ecc. La navigazione deve procedere sempre molto vicina alla costa per essere sicuri di non incrociare le rotte di altre barche da diporto. A bordo devono esserci la carta nautica dettagliata, protetta in una busta stagna per carte, le dotazioni minime per la sicurezza, un apparecchio radio VHF, ecc. Prima di partire è buona norma lasciare un piano di navigazione a terra in modo che qualcuno conosca la vostra rotta e il vostro ETA.

La base migliore per partire è l’antico porticciolo di Chiaioella all’estremità meridionale dell’Isola. Uno scivolo permette di mettere i kayak in acqua facilmente rimanendo protetti dal vento e dal mare. Si può decidere di circumnavigare l’Isola in giornata ma è consigliabile procedere lungo il litorale orientale il primo giorno e dedicarsi a quello occidentale il secondo, o viceversa, rientrando sempre al porticciolo di Chiaioella a fine giornata. Questo perché sull’estremità settentrionale di Procida troviamo il piccolo Porto Commerciale, con il traffico di traghetti e aliscafi e il Marina di Procida per le barche da diporto subito attaccato a levante. Attraversare le imboccature dei porti è sempre insidioso e, in questo caso, non aggiunge nulla alla nostra navigazione perché sono adiacenti e all’estremità opposta dal luogo della nostra partenza.
PRIMO GIORNO
Ipotizzando di dedicare al primo giorno il litorale orientale, dopo aver messo i kayak in acqua nel porticciolo di Chiaioella, si naviga per 0,7NM lungo una bella scogliera di tufo giallo fino a Punta Solchiaro, nell’Area Marina Protetta ZONA C di Procida. Da Punta Solchiaro in poi, procedendo verso nord, si entra nell’Area Marina Protetta ZONA B, con due baie profonde la prima costituita da una scogliera non troppo alta con molta vegetazione sovrastante (Seno del Carbogno) fino a Punta de Pizzaco, la seconda, che porta a Marina di Corricella, che dopo 0,3NM di alta e scura scogliera (l’ombra può far piacere durante i mesi più caldi) è percorsa dalla lunga spiaggia scura Chiaia fino alle roccette prima del Marina di Corricella.

Marina di Corricella è un luogo molto particolare, caratteristico per le sue case colorate, il Santuario di S. Maria delle Grazie Incoronata, e le barche da pesca ormeggiate in banchina, al gavitello e alla diga frangiflutto. L’atmosfera, le architetture, i colori, i suoni e le barche ormeggiate nel Marina di Corricella valgono davvero un arrivo dal mare perché è da qui che si può immaginare il trascorrere di generazioni intere di marinai che si sono dedicate ad attività sul mare. Da Marina di Corricella, doppiata Punta dei Monaci che si avvicina con rotta 170°, si accosta a sinistra per proseguire con rotta 45° proprio sotto il borgo di Terra Murata con il Castello adibito a Casa di Reclusione (1830-1988) e la Mole del Mulino (1764) impiegato per la molitura dei grani in tempi di carestia. Proprio sotto il Castello è possibile passare, in condizioni di mare calmo, tra l’alta scogliera e lo scoglio di Sant’Anna proprio prima di un immenso sperone strapiombante (attenzione alle possibili cadute dei sassi mossi anche solo dai gabbiani). Lasciati sulla dritta gli Scogli dello Schiavo si arriva in pochi minuti in vista del Marina di Procida prima del quale una piccola spiaggia di sabbia scura (Spiaggia Lingua) permette di sostare prima di rientrare per la stessa rotta o di procedere per la circumnavigazione completa.
SECONDO GIORNO
Uscendo dal porticciolo di Chiaioella si lascia l’Isola sulla dritta e si doppia subito la Punta della Palombara navigando lungo una particolare scogliera bassa di tufo giallo con inclusioni curiose, sovrastata da una fitta vegetazione. Risalendo il versante occidentale di Procida, soprattutto nello stretto tra Procida e Vivara, si naviga in acque bellissime, sempre lungo la stessa scogliera contro una corrente meridionale che può raggiungere anche 2 nodi di velocità nel passaggio più stretto (sotto le arcate del Ponte di Vivara).
La circumnavigazione della piccola Isola di Vivara è possibile ma dato che il suo litorale occidentale è Area Marina Protetta ZONA A — con divieto alla navigazione, kayak compresi naturalmente — si dovrebbe navigare a grande distanza dalla costa lasciando a dritta i due segnali speciali, fino a ritornare al Ponte di Vivara senza aver visto niente di più.
Dopo il Ponte di Vivara conviene accostare subito a dritta e avvicinarsi alla lunga Spiaggia di Chiaioella e Ciraccio 0,8NM per uscire dalla corrente e pagaiare sotto ai piccoli faraglioni di Procida. Finita la spiaggia e prima di doppiare Punta Serra, c’è un’ampia insenatura rivolta a sud delimitata da un’alta scogliera di tufo chiaro che può fungere da bivacco nei mesi invernali ma diventa torrido nei mesi estivi (attenzione a non mettersi troppo vicini alla parete di tufo per il rischio di caduta di sassi). Oltre Punta Serra si trovano altre due belle baie con le caratteristiche spiagge scure e con litorali punteggiati da scogli, alcuni emersi e altri affioranti, in un’acqua sempre molto trasparente per via delle correnti che, specialmente in prossimità delle punte, rendono la navigazione più mossa e divertente.
Arrivati a Capo Bove, si accosta a dritta e con rotta 75°, navigando lungo un’interessante e scura scogliera con antri e grotte si raggiunge il faro di Punta del Pioppeto. Da qui, in vista della diga foranea del Porto Commerciale, si prosegue per SE sempre lungo una scogliera molto scura per raggiungere lo Scoglio Cannone e la Spiaggia di Silurenza dove è possibile sostare prima del rientro o del proseguimento della circumnavigazione.

Procida merita una navigazione in kayak per diversi motivi: vi si respira un’aria di antica marineria, si percepisce la presenza di insediamenti costruiti su un terreno molto difficile come il tufo, e si naviga lungo bellissime spiagge scure in acque calde e trasparenti, spesso attraversate da correnti rinfrescanti. Meno nota di altre isole italiane ma sicuramente adatta per iniziare a programmare corte navigazioni e accumulare l’esperienza necessaria per destinazioni sempre più impegnative.