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Il mondo cambia, con lui cambiano anche le moto e soprattutto i motociclisti.
Di questo le case costruttrici devono essersene accorte veramente molto bene. Le sportive 600cc, gioielli indiscussi di prestazioni e famigerate partecipanti nelle classi SSP e STK oggi stanno vivendo l’era dell’estinzione. E attenzione non perché siano dei dinosauri ormai surclassati, tutt’altro.
Semplicemente oggigiorno per le moto in catalogo i costruttori non si attengono più alle cilindrate canoniche, e questo in parecchi casi ha comportato un aumento di cilindrata nelle medie Supersportive.

Eppur bisogna far correre queste moto, perché il mondiale Supersport non può cessare di esistere e le corse rimangono pur sempre il modo migliore di far pubblicità per vendere… ed ecco quindi che dalle malsane menti di Dorna che hanno deciso di sopprimere i campionati Stock 600 prima (questo con molte probabilità ha inciso non poco sulla scelta delle case di smettere di investire in queste cilindrate) e 1000 dopo, introducendo la classe SSP300 con un miscuglio regolamentare a “bilanciere” che un senso vero e proprio non ce l’ha, quelle stesse geniali menti hanno optato per un regolamento analogo anche per la SBK non potevano che non adottarlo anche in SSP.
In cosa consiste il regolamento a bilanciere? In un elaborato algoritmo che dovrebbe sulla carta equilibrare la disparità tecnica tra le moto in competizione secondo i seguenti fattori:
- Risultati in gara;
- Media dei tempi in gara;
- Tempi sul giro;
- Velocità massima;
- Numero di giri in testa alla corsa;
- Numero di piloti per marchio;
- Risultati dei singoli piloti nei Round passati;
- Bilanciamenti già in essere.
Dove verranno attuati nello specifico questi bilanciamenti? Numero di giri motore, peso minimo, strozzature, possibilità di modifiche e di parti in concessione. Le limitazioni potrebbero aumentare e diversificarsi anche in corso d’opera.

Questi cambiamenti non potranno essere applicati e/o decisi con meno di tre Round da svolgere.
Ma veniamo ora a quelle che saranno le concorrenti di questo campionato: si chiameranno SSP NG (dove NG sta per Next Generation), ed andranno ad affiancare le SSP durante il loro ultimo ballo… dal 2023 le NG soppianteranno tutto il resto.

Altri cambi regolamentari vengono individuati in:
– numero di motori utilizzabili che sarà grossomodo di 3 unità per ogni moto;
– 15 pneumatici disponibili ad ogni Round per ogni pilota (7 anteriori, 8 posteriori);
– i cerchi dovranno essere da 3,5” all’anteriore e da 5,5” al posteriore;
– il peso minimo di moto e pilota stabilito in 242 kg (la sola moto dovrà pesare almeno 161 kg), ma se la moto dovesse pesare almeno 173 kg il limite descritto in precedenza cessa di esistere.
Una volta iniziato il campionato vedremo le forze in campo e le disparità in essere, le differenze tra queste moto sono sostanzialmente abissali nella scelta di tecnologie, cilindrate e frazionature.
Ora non ci resta che sperare solamente che non si ripetano gli assurdi errori e le incomprensibili scelte fatte nella SSP300, godendoci per l’ultima volta il rabbioso latrato delle 600.