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È risaputo che una moto MotoGP può raggiungere oltre 350 km/h nelle giuste circostanze. Ma le velocità che muovono i componenti? Alcuni di loro si muovono a velocità incredibili!!!
Al momento una moto MotoGP viaggia solitamente a velocità media compresa tra 160 e 185 Km/h a seconda del circuito e delle condizioni, e la telemetria durante le gare ci mostra a quale velocità viaggia un determinato pilota durante la gara. Ci sono altre velocità che non vengono misurate così spesso e non vengono viste, ma sono altrettanto importanti quando si guida una di queste moto.
I motori delle MotoGP ad esempio, hanno molte parti mobili che si muovono in momenti diversi e in modi diversi. Il motore si muove a 18.000 giri/min quando il pilota chiede la massima potenza. A queste velocità ogni valvola si apre e si chiude 150 volte al secondo, cosa difficile da immaginare. La richiesta che questo movimento ha sulle parti significa che le valvole pneumatiche sono necessarie, dato che le molle convenzionali non garantirebbero la tenuta con queste intensità di movimento.

Gli iniettori che alimentano il motore seguono lo stesso ritmo delle valvole, eseguendo circa 9000 iniezioni di carburante al minuto quando il motore è al massimo dei giri.
I pistoni si muovono ad una velocità media di circa 29 m/s (metri al secondo), leggermente più veloce di 100 km/h. Non sembra un granché, ma parliamo di una velocità media di una parte che viaggia circa 48 mm, in cui passa dall’essere completamente fermo, alla velocità massima per poi frenare fino ad arrestarsi.
Essere costantemente sottoposti a tali accelerazioni e decelerazioni mette sotto stress i pistoni in modo non indifferente.
Passando ad altri componenti, le ruote della moto possono superare le 50 rotazioni al secondo ad una velocità di 300 km/h. Per metterlo in prospettiva, una lavatrice che gira a 1500 giri/min fa solo 25 rotazioni al secondo.
I dischi in carbonio che compongono i freni girano alla stessa velocità della ruota, ma sono sottoposti a determinate condizioni. Quando frenano forte, come ad esempio sulla curva 1 del circuito di Sepang, passano da circa 250°C a quasi 800°C in soli sei secondi. Una volta che il pilota libera la leva del freno, il disco inizia a raffreddarsi, pronto per la curva successiva.

Parlando di frenata, i piloti trascorrono tra il 20% e il 30% del tempo in frenata, su alcuni circuiti più di 30 secondi al giro, in cui il freno viene applicato sempre nello stesso punto e con precise regolazioni e degradazione delle ruote.
I dischi non sono l’unico componente che deve lavorare ad una temperatura specifica, il motore può avere problemi anche se le temperature sono eccessive. Per controllare la temperatura del motore si usa un liquido refrigerante. Questo fluido è azionato da una pompa, innescata dal motore stesso, che fa circolare il fluido in tutto il sistema.
Così facendo si ottiene una temperatura costante. Ad alti giri il flusso di refrigerante può superare i 100 litri al minuto, equivalente a svuotare una bottiglia da un litro e mezzo ogni secondo.
Anche i gas del tubo di scarico raggiungono una temperatura notevole, vicina ai 700°C, ma la velocità con cui vengono rilasciati, a circa 350 km/h, non è così impressionante come la velocità alle quali le onde sonore si muovono all’interno di questo componente, raggiungendo i 500 m/s, grossomodo 1800 km/h!!!
Durante un giro del Circuito delle Americhe i piloti possono effettuare circa 30 cambi di marcia, alcuni così veloci che può sembrare che non ci sia abbastanza tempo. Ma grazie al cambio seamless, la moto può passare da una marcia all’altra in solo un centesimo di secondo. In totale, circa 600 cambi di marcia durante una gara sarebbero quasi 15 cambi di marcia al minuto.