Share This Article
Il giovane Arturo Coello non ha paura nel dichiarare il suo obiettivo, ovvero comandare il ranking mondiale di padel
Vista la tappa parigina che vedrà i migliori giocatori al mondo di padel sfidarsi nel teatro del Roland Garros, dedichiamo un po’ di spazio ad un giocatore che ormai fa parte dell’elite assoluta di questo sport, nonostante la giovanissima età: Arturo Coello.
Ovviamente la prima domanda riguarda l’emozione provata nel confrontarsi davanti al pubblico del Roland Garros:
“Ormai manca solo Wimbledon. Abbiamo giocato al Foro Italico e oggi debutterò sul Philippe Chatrier, lì dove Rafa ha vinto 14 volte. Nel 2005, l’anno del suo primo Roland Garros, avevo solo tre anni. Quando l’ho incontrato ad Acapulco avevo la pelle d’oca, è il mio idolo.”
Dopo aver citato Rafa Nadal, suo idolo indiscusso, si sofferma a parlare di quello che il tennista spagnolo ha lasciato e sta lasciando durante le tappe conclusive della sua carriera:
“È lo sportivo migliore della storia. E ovviamente il miglior tennista del mondo, almeno per me è così. Essere qui è un onore, un privilegio. Quando vedo giocare Rafa prendo spunto dai suoi valori e dalla sua resilienza. Poter stare qui, dove lui ha vinto tutto, è un privilegio unico.”
Coello anche per questo 2022 farà coppia fissa con Fernando Belasteguin, un veterano che lo sta aiutando non poco nella sua maturazione. L’emozione della chiamata però è un ricordo indelebile:
“Quando mi ha chiamato per dirmi che voleva giocare con me non ci credevo. Avevo appena finito di allenarmi, prendo il telefono e leggo ‘Fernando Belasteguin’ sul display. ‘Come mai mi chiama?’, pensai. Avevo già il suo numero memorizzato, ma non avevo idea di cosa volesse dirmi. Circa i consigli che mi ha dato posso parlare, per assurdo, di quelli che non mi ha dato. Nel senso che ‘Bela’ non parla molto, ma basta osservarlo da vicino per capire che tipo è. Disciplina, talento, senso del lavoro. È uno che arriva al campo un’ora prima e se ne va un’ora dopo. Ed è Fernando Belasteguin.”

Come è nata però la passione per il padel in particolare? A sentire le parole di Coello la passione per la pala è sempre stata fortissima, impossibile ignorarne il richiamo:
“Sono nato a Mojados, un paesino di tremila abitanti vicino Valladolid. Fino a 12 anni giocavo anche a calcio e a tennis. Ero bravino, ma la ‘pala’ mi divertiva di più. A 17 anni ho capito che sarei diventato un professionista. A 19 ho vinto il primo torneo importante. E ora eccomi qui.”
Coello da vero sportivo spazia anche tra calcio e tennis, come dimostrano le belle parole riservate a Francesco Totti e Jannik Sinner:
“Impazzivo per Totti, classe in movimento. E poi c’è Sinner. Ha un anno più di me, un fenomeno. E agli ottavi di Wimbledon ha battuto anche Carlitos.”
Visitate TheSportSpirit
Tommaso Serena