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In “One more jump” Manu Gerosa racconta la storia di due giovani palestinesi, membri del Gaza Parkour Team, che sognano di diventare atleti professionisti, ma soprattutto uomini liberi. Costretti dalle vicissitudini della vita a dividersi, affronteranno destini diversi. Uno resterà a Gaza, l’altro affronterà i pericoli e gli ostacoli di un viaggio solitario al di là del Mediterraneo.
Gaza Parkour Team: un sogno tra le macerie
Gaza è guerra, morte, tragedia e distruzione. Gaza è assenza di regole, di aiuti umanitari adeguati. Gaza però non è assenza di futuro. Almeno fino a quando ci sarà qualcuno che riuscirà ancora a sognare. Proprio come i ragazzi del Gaza Parkour Team che si allenano tra palazzine distrutte, cumuli di macerie e polvere. Saltare al di sopra di edifici distrutti e superare ogni tipo di difficoltà, non è solo uno sport per i ragazzi palestinesi, ma è una metafora della loro vita. Oltrepassare gli ostacoli urbani è per loro un modo di dimostrare a sé stessi e agli altri che ogni ostacolo, anche quello che appare più insuperabile, può essere affrontato e vinto.

One more jump
Il film documentario diretto da Manu Gerosa parla proprio dei ragazzi del Gaza Parkour Team, e della loro voglia di riscatto, consapevoli del fatto che lasciare Gaza ha un costo ed è solo il primo passo per diventare uomini liberi. Il protagonista è Abdallah, fondatore del team, che decide di lasciare Gaza per diventare un atleta professionista in Europa, ma la realtà che si ritrova ad affrontare è molto diversa da quella che aveva immaginato quando saltava e correva tra le macerie della sua città. Si ritrova infatti a lavorare saltuariamente e in gravi difficoltà economiche, anche se non smette di allenarsi. Il suo compagno di un tempo, Jehad, invece vive ancora segregato nella striscia e lo considera un traditore, anche se anch’egli sogna di lasciare Gaza. One more jump è un film sul Parkour e sulla libertà, due parole che potremmo considerare sinonimi.
Francesco Papa