Share This Article
Nato in Francia negli anni ‘80, il Parkour è l’evoluzione del metodo di allenamento sviluppato da Georges Herbert, ufficiale della marina francese, ma soprattutto insegnante di educazione fisica. Il principio fondamentale della preparazione fisica herbertiana è semplice: “essere forti per essere utili”. Questa linea guida si concretizzò nell’allestimento di percorsi ad ostacoli come addestramento di vari corpi militari francesi, tra questi anche i vigili del fuoco. Ed è stato proprio il figlio di un pompiere allenato secondo i dettami di Herbert, David Belle a creare il parkour che consiste proprio nello spostarsi nell’affrontare un percorso con qualsiasi genere di ostacolo nel modo più veloce ed efficiente possibile.
I fondamentali del parkour
In realtà non esiste una lista di movimenti categorizzati nel parkour, c’è una serie di movimenti base utilizzati dagli atleti. Ad esempio il cat leap è posizione, spesso preceduta da un salto, in cui ci si aggrappa alla cima di un muro con entrambe le mani, e almeno con uno dei piedi, sulla sua superficie. Mentre il dyno è il movimento con il quale, proprio partendo da una posizione di cat leap, si proiettano entrambe le mani verso l’alto, per afferrare un appiglio e salire. Sempre partendo da una posizione di cat leap c’è poi il climb up che consiste nel salire su un ostacolo con un movimento efficiente. Il pop up, invece, è movimento simile al climb up, ma eseguito su ostacoli più bassi e in velocità.
I volteggi
Un discorso a parte meritano i volteggi con i quali i praticanti del parkour riescono a superare gli ostacoli con una invidiabile agilità. I volteggi di base sono il kong vault e lo step vault. Nel kong vault l’atleta appoggia entrambe le mani sull’ostacolo e fa passare le gambe nel mezzo, mentre lo step vault consiste nel superare l’ostacolo appoggiando un braccio e la gamba opposta su di esso, e si fa passare la gamba interna nel mezzo per garantire la massima sicurezza possibile. Ci sono poi almeno altri due tipi di volteggio: il lazy vault in cui la mano più vicina all’ostacolo viene appoggiata su di esso e spinge il corpo più in alto possibile, per poter passare entrambe le gambe oltre. Quando sono passate, l’altra mano si appoggia sull’ostacolo e aiuta a spingersi via. Lo speed vault è invece un volteggio eseguito in corsa nel quale si effettua un salto, portandosi in orizzontale parallelamente all’ostacolo e poi, quando si è vicini a esso, si appoggia una mano per riprendere la posizione verticale.
Francesco Papa