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Caminati e Campaniello ci raccontano FFR Racing
Il forlivese Mattia Caminati e il bolognese Giovanni Campaniello sono i due fac totum della FFR Racing, squadra impegnata in diverse categorie della 12 Pollici Italian Cup. “FFR, originariamente stava per Ferrara, Forlì, Rimini Racing – spiegano i due. – Eravamo un gruppo di piloti di quelle province e ci piaceva dare un’identità territoriale al nome del team. Oggi, invece, l’acronimo vuol dire “Family For Racing” perché noi ci consideriamo più una famiglia che un team, pur non essendo assolutamente imparentati fra noi. Corriamo per divertirci e stare bene insieme anche se siamo molto orgogliosi dei risultati ottenuti finora”.
FFR, campioni nella minimotard e nella pit bike S2 Over

Quali risultati avete portato a casa? “Come team siamo partiti nel 2019 e quello è stato un anno in cui abbiamo cercato di capire dove ci trovavamo e cosa significava correre un campionato nazionale ma nel 2020 e 2021 già sono arrivati i primi risultati: Sono due anni in fila che Matteo Pruni vince il titolo nazionale nelle minimotard della 12 Pollici Italian Cup. E da tre anni Federico Betti è vicecampione. Quindi, negli ultimi due anni abbiamo fatto doppietta. Nel 2020, addirittura, i due hanno combattuto fino all’ultima curva dell’ultima gara per giocarsi il titolo. Erano separati da un solo punto in classifica e chi fosse arrivato davanti sarebbe diventato campione. E’ stato un grande spettacolo in pista ed è stato emozionante vederli abbracciarsi a fine gara. Poi, nel 2021, abbiamo vinto anche il titolo con Federico Mazzotti nelle pit bike Over S2 ma anche gli altri nostri nove piloti hanno fatto ottimi risultati. Tant’è che nel 2020 siamo arrivati quarti nella classifica complessiva dedicata ai team e nel 2021 siamo saliti al terzo posto. Chiaro che non ci saremmo riusciti senza le belle prove di tutti quanti i nostri piloti, compresi noi due che, ovviamente, ci divertiamo in pista. E quest’anno ci piacerebbe tanto migliorarci ancora”.
FFR, gli obiettivi sportivi del 2022

Quali sono i vostri obiettivi per il 2022? “Ci piacerebbe rivincere ancora fra le minimotard ma lo diciamo con umiltà e senza presunzione. Noi siamo un team che punta sempre a dare il massimo ma non siamo quelli che fanno i conti a ogni gara su quanti punti si debbano prendere per andare in testa. Questa cosa la facciamo solo alla fine perché ci siamo accorti che, in realtà, è la serenità che porta a far bene. Quest’anno schieriamo undici piloti e la novità è che abbiamo una ragazza che correrà con noi nella categoria Lady, Alice Ferri. Dopo l’incidente che ha avuto l’anno scorso, pensiamo che il nostro possa essere l’ambiente giusto per lei per riprendere confidenza con le gare, in assoluta tranquillità e senza stress da risultati. Del resto, noi ai nostri piloti diciamo sempre: “Dai il massimo, ma entro il tuo limite”. Piuttosto che buttare via un week-end di gare, meglio una posizione in meno al traguardo. Poi quest’anno corre con noi anche Gianni Milandri, sul quale puntiamo molto anche se, correndo nella S1 Over, avrà contro il meglio del mondo pit bike italiano”.
FFR funziona così…

Una cosa alla quale teniamo particolarmente – proseguono a raccontare Giovanni e Mattia – è sviluppare le nostre minimotard. In questo ci aiutano GM Suspensions e Real Mac che ha creato piastre con un offset diverso e allungato l’avancorsa per avere una moto più agile e stabile. In futuro vogliamo lavorare a fondo sul discorso di sviluppo di nuovi componenti. Pensiamo ci sia lo spazio per migliorare molte cose dato che questo tipo di moto è nato per il cross e ora gira soprattutto in pista. Abbiamo anche creato un impianto di scarico per la categoria CRF e sembra che sia un buon progetto”.
Come “funziona” il team? “Noi siamo un team privatissimo; non abbiamo nessuno sponsor e ci finanziamo da noi stessi: Ogni pilota, noi compresi, si paga la stagione. Ognuno lavora sulla propria moto e ci aiutiamo l’un l’altro basandoci sulle nostre esperienza, intuizione e amicizia”.
FFR e il futuro

Come vi immaginate da qui a qualche anno? “In futuro vorremmo che il team rimanesse così com’è, non vorremmo complicarci la vita. Noi consideriamo il team come “la nostra casa di famiglia” e chi vuole entrare deve essere in sintonia con il nostro modo d’essere. Noi teniamo molto anche alla serata pre e post gara. E’ l’unico momento nel quale stiamo bene e ci svaghiamo. Ecco, vogliamo che questo modo di stare insieme rimanga per sempre”.
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