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Simone Bergonti ci parla di questo gruppo, nato nella sua officina
MMP Team è uno dei più conosciuti nel mondo pit bike e delle ruote piccole in generale. E’ da tanto che opera in questo contesto e, per conoscerlo meglio, abbiamo intervistato il “numero uno” di questo gruppo di appassionati: Simone Bergonti.
MMP Team, primi passi

Simone, quando è nato il team e quali sono stati i vostri primi passi? “Siamo nati nel 2006 per pura passione ma già da prima molti di noi erano impegnati nelle corse con moto da ruote piccole – risponde. – La mia officina era il punto di riferimento per questo gruppo di amici. Ricordo che già dal 2003 eravamo impegnati nel trofeo Polini con le pit bike. L’Associazione sportiva vera e propria l’abbiamo aperta nel 2008 ma già nel 2006 vincemmo un trofeo nella classe MR1 motard. Nel 2009, con le nostre pit bike facemmo nostra la Polini Italian Cup. Il club ha sede a Codogno, dove si trova anche la mia officina “Motomipiaci” e, in effetti, MMP è la sintesi di Motomipiaci”.
MMP Team, le prime vittorie

Dopo quei primi anni, com’è proseguita la vostra attività? “Abbiamo iniziato a dedicarci con molta attenzione alla pit bike, sia allargando il nostro parco piloti, sia portando in officina un banco di prova espressamente dedicato. Abbiamo cominciato a vincere nelle varie categorie della 12 Pollici Italian Cup: con Angelo Pastorino nelle minimotard e con Julien Vitali nella S1 Over. E poi abbiamo ottenuto tanti buoni piazzamenti con altri piloti. Nel 2019 e nel 2020 abbiamo vinto la classifica per Team e l’anno scorso siamo arrivati secondi dietro il Team Bucci con il quale, tra l’altro, collaboriamo. Diversi nostri piloti hanno le pit bike Bucci e loro non ci fanno mai mancare la loro assistenza. All’attivo abbiamo avuto fino a 15/18 piloti. Quest’anno abbiamo fatto una scelta diversa e contiamo solo su sette piloti in pit bike. L’idea è portare i più giovani verso categorie più performanti: da due anni partecipiamo al Motoestate e, mentre l’anno scorso avevamo un solo giovane pilota in questa competizione, quest’anno saranno due i ragazzi a bordo delle nostre Yamaha R3”.
MMP Team, gareggiare in serenità
Che rapporto c’è fra un pilota del Team e il Team stesso? “Noi ai piloti forniamo un pacchetto assistenza completo ma non più le pit bike a noleggio perché abbiamo notato che chi gareggia preferisce farlo con la propria moto. Però forniamo tutto il resto: meccanico, sospensionista e tutta l’assistenza necessaria”.

Qual è la particolarità che distingue il vostro Team dagli altri? “La serenità che cerchiamo di trasmettere sia ai piloti, sia ai loro genitori quando si ha a che fare con giovanissimi. E’ vero che per noi del Team questo è un lavoro ma noi pensiamo che debbano esserci spirito di squadra e divertimento. Ecco, direi che è importantissimo che i giovanissimi si divertano. Per questo cerchiamo di mantenere un ambiente sereno nel quale tutti si sentano a proprio agio. Certo, a volte non ci si riesce ma l’obiettivo è quello. Noi pensiamo al Team come a una famiglia dove ognuno cerca di fare il meglio per tutti. Siamo consapevoli che non esistono meccanici perfetti così come non esistono piloti perfetti e, alla fine, quello che conta sono i risultati e i rapporti fra le persone”.
MMP Team, il futuro

Come pensate di sviluppare la vostra attività nei prossimi anni? “Continueremo sicuramente nell’ambito delle ruote piccole perché queste sono propedeutiche per i ragazzi; garantiscono loro un buon approccio alle gare e sono anche convenienti a livello economico. La nostra idea è cercare di lavorare un po’ di più con i giovanissimi cercando di creare un vivaio per portarli poi sulle moto con ruote da 17 pollici, continuando comunque con le 12 pollici che, lo ripeto, sono una buonissima palestra d’allenamento”.