Share This Article
Spesso si sente dire che il calcio è fatto di regole non scritte, date dall’imprevedibilità di cui può godere uno degli sport più amati al mondo. Verrebbe da pensare, però che almeno per quanto concerne i ruoli dei giocatori in campo ci si attenga alle regole classiche. In generale è vero, ma può capitare che ci sia un ruolo che, in base all’approccio di chi lo interpreta, può rivelarsi ben più ricco di quanto possa offrire. Stiamo parlando del portiere, il calciatore stabile per antonomasia, chiamato a piazzarsi davanti alla porta e a non abbandonarla. L’ultima cosa che sogna di fare un portiere è un gol, e al contrario il suo compito è altrettanto importante, evitare che la squadra avversaria faccia gol. Eppure ci sono portieri nella storia del calcio a cui parare rigori e sventare azioni non bastava più: sono riusciti a mettere il loro nome nella storia dei marcatori della propria squadra, chi casualmente con un gol in carriera, chi di abitudine, segnandone a decine di gol. Ecco di seguito i casi più interessanti.
Goleador italiani
Partiamo dai “bomber per caso” nostrani: sono stati otto in tutto, partendo da Lucidio Sentimenti e Antonio Rigamonti, portieri specialisti dal dischetto, passando per Michelangelo Rampulla nel ’92, fino ai casi più recenti di Massimo Taibi e Marco Amelia, o recentissimi, come Mirko Pigliacelli, Ivan Provedel, l’ultimo arrivato a febbraio di quest’anno, o il famosissimo gol di Alberto Brignoli contro il Milan, che dopo sconfitte su sconfitte valse il primo punto nella storia del Benevento in Serie A.

I casi internazionali
È molto raro che segni un portiere, ma in tutti questi anni di calcio è capitato a molti calciatori. In questa sezione riportiamo i nomi più eccellenti: da Jens Lehmann, Peter Schmeichel (primo portiere autore di un gol in Premier League), Tim Howard Paul Robinson e Asmir Begovic (autori di gol sensazionali dalla propria area), fino a Oscarin Masuluke, che non solo segnò, ma lo fece con una rovesciata talmente bella da essere candidata al Puskas Award, trofeo per il gol più bello dell’anno.
I portieri multi-gol
Ultima parte dell’elenco è dedicata a quei portieri che presero il gol come vizio facile, rendendolo una caratteristica del proprio repertorio. Questo è il caso soprattutto di portieri abili nei calci piazzati, cui veniva affidata spesso e volentieri la trasformazione di un rigore o di una punizione assegnata. Veri e propri specialisti che non avevano nulla da invidiare ad attaccanti o centrocampisti. Tra essi ricordiamo soprattutto: Misael Alfaro (31 gol), particolare perché segnò “solo” 11 gol su rigore e ben 20 su azione; Dimitar Ivankov (42 gol), rigorista di razza, tanto da segnare quasi un gol a stagione; René Higuita (41 gol), celebre ed eccentrico portiere colombiano con il vizio di partire palla al piede e dribblare gli avversari per poi depositare il pallone in rete. Ultima menzione per i primi tre della classifica: Jorge Campos (46 gol), che venne spesso impiegato anche da punta; José Chilavert (67 gol) dal piede sopraffino e autore di una tripletta; e Rogério Ceni, capofila assoluto con 131 gol fatti tra rigori e punizioni, vero incubo per gli avversari.