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Parlando con Enrico Cosmai, presidente del Club Arcieri di Bra attivo dal 1986, abbiamo aggiunto qualche freccia all’arco della nostra conoscenza di questa disciplina. Ecco cos’abbiamo scoperto.
Gli inizi
Il tiro con l’arco divenne una pratica sportiva agonistica a sé nel XVIII secolo, dopo che il suo uso in campo bellico e venatorio venne soppiantato dall’avvento della produzione in massa di armi da fuoco. Inizialmente limitato perlopiù ai paesi anglosassoni, dall’inizio del XX secolo il tiro con l’arco è diventato popolare in tutta Europa e poi in tutto il mondo. Dal 1972 fa stabilmente parte della compagnia delle discipline olimpiche, e, come riporta il Sig. Cosmai, dagli anni ’90 ha conosciuto una diffusione sempre maggiore in Italia.

I valori
Come recita il sito del Club e come ci ha ricordato il suo presidente, “Il tiro con l’arco è un’attività antica come l’uomo. Si svolge a contatto con la natura, nei boschi permettendo ai praticanti di fare lunghe camminate in splendidi paesaggi”. Proprio per ripristinare questi valori atavici di contatto con la natura e di istintività, negli anni ’80 ha preso piede nel nostro paese la pratica del tiro di campagna, praticato con materiali e strumenti tradizionali.
Tipi di tiro
Il tiro con l’arco che vediamo rappresentato alle Olimpiadi è il tiro in piano, praticato a distanze fisse con archi realizzati con componenti complesse in materiali come carbonio, alluminio, plastica e fibre sintetiche. Privo dell’intento di conservare i valori menzionati sopra, è praticabile sia in esterni che in interni e si concentra unicamente sul risultato agonistico.
Il tiro di campagna è invece praticato con i materiali tramandati dalla storia della disciplina: legno, cuoio e corda. Per via delle finalità che si prefigge, in principio sarebbe da praticarsi in un ambiente rurale, ma come ci ha informato il Sig. Cosmai negli ultimi tempi sempre più club si stanno attrezzando con percorsi artificiali per permettere la pratica indoor della disciplina. Inizialmente il tiro di campagna era strettamente legato alla simulazione venatoria tramite l’impiego di sagome di animali, ma nel corso degli anni varie compagnie di arcieri hanno abbandonato tale aspetto per porre maggiore enfasi sull’immersione nella natura, attraverso percorsi che tengano conto dell’aspetto escursionistico.
Per iniziare
Il tiro con l’arco è praticabile a tutte le età a livello amatoriale. Non è dunque insolito che un club annoveri tra i suoi tesserati membri adulti, anziani e bambini. La disciplina richiede una preparazione e un allenamento sia fisico che mentale: concentrazione e disciplina sono fondamentali per la pratica, e vengono impartite tramite il corso teorico di preparazione al tiro vero e proprio. Per quel che riguarda il fisico, tutte le tipologie di tiro con l’arco esercitano le stesse parti del corpo, ovvero braccia, spalle e busto, ma il tiro di campagna permette anche di svolgere attività motoria a contatto con la natura. L’attrezzatura richiesta per la pratica della disciplina è semplice: arco, frecce, faretra, un guanto per le dita che tendono la corda e un parabraccio. Si tratta di un acquisto relativamente economico per chi desidera cominciare, in quanto l’equipaggiamento completo è acquistabile a meno di un paio di centinaia d’euro
