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Visti dall’esterno e soprattutto da un occhio poco esperto, Parkour e Free running potrebbero sembrare la stessa cosa. Non è così. Per chi pratica l’una o l’altra disciplina la distinzione è chiara. Per fare un paragone il Parkour sta al Free running un po’ come la danza classica sta all’Hip Hop. Per capire, però, qual è la differenza tra Parkour e Free running dobbiamo capire bene cosa prevedono entrambe queste discipline.

Il Parkour
Il nome Parkour è un neologismo. Viene dal francese parcours che significa “percorso”. Nasce come allenamento in ambito militare con il fine di superare degli ostacoli nel modo più veloce ed efficiente possibile. Si tratta di una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘80. L’art du déplacement (arte dello spostamento) e le parcours (il percorso) furono i primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento. Si ispira al metodo naturale di Georges Hébert (un militare francese della fine ‘800 che ha formalizzato un metodo di allenamento per l’addestramento delle truppe). La sua idea è che il miglior modo per allenare un uomo è farlo esercitare nei movimenti naturali che lui sa fare in situazioni che la natura gli presenta e gli richiede.

Il Free running
Anche il Free runnning nasce in Francia. Precisamente nella banleue parigina all’inizio degli anni ‘90, quando alcuni adolescenti trovarono nella città e nelle sue infrastrutture una vera e propria palestra per allenare il loro corpo ed i loro particolari movimenti. Questi ragazzi fecero dell’asfalto, dei muri e delle ringhiere il proprio parco giochi.
Qual è la differenza tra Parkour e il Free run?
Se volessimo riassumere la differenza tra Parkour e il Free running in una parola, questa sarebbe: spettacolarità. Il Parkour è efficienza. Utilizza movimenti base per coprire la distanza tra A e B. Il Free running invece ha nella spettacolarità un marchio di fabbrica. Infatti un free runner aggiunge i tricks (movimenti accessori e plateali tipici appunto del Free running) ai vault (i movimenti base del Parkour).
Francesco Papa