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Geena Davies e il suo rapporto con arco e frecce
Geena Davis è una delle attrici hollywoodiane più conosciute dalla generazione degli ultracinquantenni. E’ stata protagonista di molti film di successo. Tra questi “Turista per Caso” che le valse il premio Oscar come attrice non protagonista nel 1989; l’indimenticabile “Thelma e Louise” del 1991 dove interpreta una donna in fuga accanto a un’altra grande attrice come Susan Sarandon; “Ragazze vincenti” del 1992 nel quale è un fortissimo catcher di una squadra di baseball femminile; “Corsari” del 1995, pellicola nella quale recita il ruolo di Morgan, un’atletica piratessa a caccia di tesori.
Geena Davis, atleta naturale

I ruoli nei quali ha dovuto mettere alla prova il suo fisico sono stati dunque tanti e diversi (in “Spy” del 1999 è una spia smemorata che spara di precisione, combatte a colpi di karate e taekwondo e tira di scherma) e questa cosa le è sempre piaciuta molto. “Non mi sono mai pensata come un’atleta ma, in realtà, mi veniva tutto naturale” – ha dichiarato circa due anni fa alla rivista People. La verità è che questa ragazzona di 183 centimetri del Massachussets, pur non essendosi mai pensata come atleta, “possiede” un fisico da atleta. Tant’è che al liceo eccelleva nel salto in alto e nella corsa ad ostacoli.
Geena Davis e il tiro con l’arco

Ma com’è arrivata a sfiorare la convocazione olimpica nel tiro con l’arco? L’ha raccontato lei stessa: “Nel 1996 c’erano le Olimpiadi ad Atlanta e gli atleti americani stavano andando piuttosto bene, soprattutto Justin Huish che vinse due ori. Io, guardandolo in tv, rimasi letteralmente folgorata da questo sport e cominciai a chiedermi se mai sarei potuta diventare un’atleta “reale” nel tiro con l’arco, non solo un’atleta nella finzione scenica. Così, nel 1997, alla bella età di 41 anni, ho trovato un allenatore e mi sono buttata nel tiro con l’arco a corpo morto. Ero completamente ossessionata; mi allenavo cinque ore al giorno per sei giorni alla settimana. E questa cosa è andata avanti per un paio d’anni. Il risultato fu che vinsi, a sorpresa, una serie di tornei locali, nazionali e internazionali. Finii per entrare in lizza con altre atlete per un posto nella squadra olimpica di tiro con l’arco degli Stati Uniti nella speranza di competere alle Olimpiadi estive del 2000 a Sydney, in Australia. Non ce la feci a raggiungere la qualificazione ma nel 1999 fui invitata come wild card alla prestigiosa Sydney International Golden Arrow”.
L’effetto del cinema sul tiro con l’arco

Oggi la Davis non gareggia più ma continua a tirare per puro divertimento. Prosegue nella sua carriera di attrice e ha fondato il Geena Davis Institute on Gender In Media, un ente che conduce studi sulla visibilità di donne e ragazze nel cinema e in televisione. Un giorno il suo allenatore di tiro con l’arco l’ha chiamata perché, stranamente, aveva notato un grosso balzo in avanti nelle iscrizioni di ragazzine e giovani donne nella sua società e non riusciva a spiegarselo. Attraverso uno studio del suo Istituto, la Davis è riuscita a capire cosa aveva provocato questo impatto: eravamo nel 2012 ed erano usciti i film “Hunger Games” e “Brave” che avevano come protagoniste due affascinanti arciere. “Il balzo in su è stato assolutamente istantaneo – ha commentato la Davis in proposito – e questo è l’effetto che le immagini possono avere su uno sport”.
Non solo tiro con l’arco
La Davis ha compiuto 66 anni a inizio 2022 ma non sembra che questo fermi la sua voglia di fare sport. Durante l’intervista rilasciata a People che citavamo all’inizio, ha detto che: “Visto che uno dei miei ultimi ruoli è stato quello della prima presidentessa donna degli Usa, non sarebbe male se mi dedicassi al canottaggio nel fiume Potomac, il fiume che attraversa Washington”. Che punti alla convocazione olimpica nel canottaggio?