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Sono passati ormai tanti anni da quando ho iniziato la mia avventura con il Cable Wakeboard. Mi ricordo ancora, come se fosse ieri, il momento esatto in cui è nata questa passione. Avevo undici anni ed ero appena tornato dalle vacanze estive in Grecia. In quei giorni mi dilettavo con il surf d’onda, quindi, una volta a Milano, ero alla ricerca di una disciplina simile o che quanto meno si avvicinasse il più possibile. Fu un mio amico a farmi conoscere questo sport e così, spinto dalla curiosità, decisi di prenotare una lezione prova presso l’impianto Cable Wakeparadise dell’Idroscalo di Milano.
Prima di allora avevo già praticato a livello amatoriale attività analoghe che richiedessero l’utilizzo di una tavola come lo snowboard, il surf e lo skateboard. Ad essere sincero, però, nessuna di queste era mai riuscita a coinvolgermi al punto da voler diventare un vero e proprio professionista.
Che cos’è il Cable Wakeboard?
Penso proprio che in Italia siano veramente poche le persone che sappiano cosa sia esattamente il Cable Wakeboard. Per dirla in breve è una variante dello sci nautico dove al posto degli sci c’è una tavola e l’atleta è trainato da un impianto elettrico piuttosto che da un’imbarcazione. La particolarità di questo sport si fonda esclusivamente sui vari tricks, comunemente chiamati anche figure, che vengono eseguiti o elevandosi da soli sull’acqua oppure tramite strutture chiamate rails.
Essendo una disciplina di giovani natali non ha una grande scuola alle spalle. Per questo motivo questa passione mi ha portato a fare da autodidatta guardando le prestazioni di atleti più competenti così che potessero aiutarmi a migliorare sempre di più. Devo ammettere però che dal 2013, l’anno in cui si sono disputati i primi campionati nazionali di Cable Wakeboard, la situazione è migliorata notevolmente nel nostro paese.
Le bellezze del Cable Wakeboard
Quando sono in acqua tutto diventa più tranquillo. Io mi sento decisamente più rilassato. Ovviamente eseguire manovre impegnative o nuove figure mi fa salire l’adrenalina a mille, ma allo stesso tempo sono in pace con me stesso. In questi casi è fondamentale non perdere mai la lucidità e presentarsi agli allenamenti sempre al top della forma perché il rischio di farsi male è sempre dietro l’angolo.
Come in ogni sport ovviamente per ottenere i risultati sperati è necessario mettersi d’impegno sia dal punto di vista mentale che da quello fisico. Solo grazie alla dedizione e al sacrificio sono riuscito a raggiungere i traguardi sperati. Infatti, vi posso assicurare che non c’è soddisfazione migliore nel vedere come tutto il lavoro che fai venga personalmente ripagato.
I miei traguardi personali
Da quando ho iniziato a praticare Cable Wakeboard ho partecipato a ben 6 Europei ed ognuno di essi è stato unico a modo suo. In particolare, quest’ultimo all’Idroscalo di Milano è stato un insieme di emozioni indescrivibili. Credo proprio che a dar maggior enfasi alla gara siano stati il giocare in casa e il tifo degli amici. Questi due fattori han dato sicuramente una marcia in più. Infatti, alla fine mi sono piazzato al 1°posto nella categoria U19 e al 3° negli Open Men.
Ho avuto anche la possibilità di coronare il mio sogno sportivo ossia salire sul gradino più alto del podio con la mano sul cuore cantando a squarcia gola l’Inno di Mameli. L’esserci finalmente riuscito mi darà sicuramente una maggiore grinta per le prossime competizioni, ma soprattutto è stata una soddisfazione immensa dal punto di vista personale.
I progetti di Riccardo per il futuro
Purtroppo, essendo il Cable Wakeboard uno sport minore anche i suoi riconoscimenti sono ancora molto limitati, ma confido che questa situazione migliori nei prossimi anni. Nel frattempo, i miei progetti per il futuro prevedono sempre più gare e competizioni. Infatti, a settembre ci saranno i Campionati Italiani Assoluti, poi ad ottobre volerò a Shangai per la 2° tappa della World Cup ed infine a febbraio sarò impegnato per i Mondiali in Argentina.
Prevedo una stagione ricca di esperienze e chissà magari anche di ottimi risultati. Il mio obiettivo adesso è quello di allenarmi il più possibile per cercare di arrivare fisicamente pronto a questi eventi internazionali. Ovviamente tutto ciò sarà subordinato alla scuola dal momento che quest’anno dovrò affrontare anche la maturità, un altro traguardo che aggiungo alla mia lunga lista.