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Chiunque abbia mai assistito dalla tv alla 500 Miglia di Indianapolis avrà notato, al termine dei break commerciali del broadcaster USA, la scritta in sovraimpressione “Live from Speedway, IN”. Speedway scritto rigorosamente in maiuscolo perché è il nome della cittadina, enclave di Indianapolis, che ospita l’autodromo della Indy 500, il più grande ed il più antico impianto sportivo al mondo ancora in uso.

Le origini di Speedway
La storia della nascita di tale città è curiosa in quanto venne fondata, nel 1912, dagli allora costruttori dell’autodromo, di 3 anni più vecchio, vista la necessità di avere, attorno alla pista, una vera e propria cittadella con tutte le strutture necessarie al nascente motorsport. Oltre a ciò, fu importante avere strade senza la presenza di cavalli, allora diffusissimi allo stato brado in Indiana, dove i residenti potessero quindi guidare le proprie auto in tranquillità.
Il rapporto di Speedway con i quadrupedi non è mai stato dei migliori quindi e ne sa qualcosa anche in Cavallino Rampante il quale, in tutta la sua gloriosa storia, non è mai riuscito a vincere la mitica Indy 500. Come costruttore la Ferrari vi partecipò una sola volta, nel 1952, con Alberto Ascari il quale dovette ritirarsi per guasto meccanico.
Ma si sa che il fascino della Rossa di Maranello è unico, a cui neppure la riluttate enclave riuscì a resistere tant’è che, tra il 2000 ed il 2006, la Ferrari vinse ben 6 edizioni del GP degli Stati Uniti di F1 corsi, non sull’ovale utilizzato per la Indy 500, ma su di un tracciato ricavato all’interno di esso, facente parte comunque del territorio comunale di Speedway.
Speedway al giorno d’oggi
Oggi giorno Speedway ha una popolazione di 12.000 abitanti, vie che prendono il nome da piloti del passato, scuole ed una biblioteca. Il suo legame con l’Italia è sempre più forte, specialmente con la nostra “Motor Valley” visto che ospita una factory della Dallara, impegnata come non mai nel motorsport USA, ed è gemellata con Varano de’ Melegari dove sorge l’autodromo Riccardo Paletti.