Share This Article
La maratona è vinta da Eliud Kipchoge. Si chiudono così i Giochi Olimpici di Tokyo 2020
La maratona la vince ancora Eliud Kipchoge: il keniano bissa il successo ottenuto 5 anni fa a Rio 2016, e si conferma nuovamente campione olimpico. Una medaglia d’oro ottenuta correndo in 2h08’38”: alle sue spalle sono arrivati l’olandese Abdi Nageeye (2h09’58”), che ha stabilito un nuovo record personale, e il belga Bashir Abdi (2h10’00”). L’italiani? Eyob Ghebrehiwet Faniel ha concluso la gara 20esimo, Yassine El Fathaoui ha chiuso 47esimo. Yassine Rachik si è invece ritirato, fermandosi prima dei 30km.

La gara
La maratona, la gara conclusiva di ogni olimpiade, è iniziata alle 7, ore locali, per permettere ai corridori di correre in condizioni climatiche favorevoli. Non è andata proprio così: alle 8 del mattino, a Sapporo, il termometro segnava 28 gradi con un tasso di umidità al 73%. Sono stati molti i corridori ad accusare il caldo e a ritirarsi: tra questi figurano l’ugandese Kiprotich, oro olimpico a Londra 2012, e il brasiliano Do Nascimento, che prima si accascia due volte a bordo strada, e poi alza bandiera bianca al km 26.
Il ritmo all’inizio, anche per il caldo asfissiante, è blando. E fino al 30esimo km nel gruppo di testa sono tutti insieme. Poi Eliud Kipchoge decide di allungare il passo, nessuno lo raggiunge. Gli ultimi chilometri li percorre in solitudine, come più volte ha fatto in passato, e conquista la maratona di Tokyo 2020. Andando a prendersi così il suo secondo oro olimpico consecutivo.
Kipchoge nella storia
Con la seconda vittoria consecutiva ad un olimpiade, Kipchoge diventa il terzo maratoneta nella storia a vincere due ori olimpici nella maratona.
Prima di lui ci riuscirono l’etiope Abebe Bikila, che vinse prima a Roma 1960 e bissò quattro anni dopo a Tokyo 1964, e dodici anni dopo Waldemar Cierpinski, oro a Montreal nel 1976 e poi nelle olimpiadi di Mosca 1980.
Kipchoge a fine gara
Il sogno olimpico è un sogno speciale. Per ogni atleta qui ci vuole una vita di preparazione per arrivare a questo punto. Oggi ho vissuto il mio sogno olimpico. Lo dico sempre che lo sport è come la vita, dove si può vincere e perdere. Ma oggi è stata una giornata in cui ho vinto e posso dire che ho difeso con successo il mio titolo olimpico. Voglio condividere grazie al popolo giapponese e all’organizzazione olimpica per un lavoro incredibile nel far accadere queste Olimpiadi.
Grazie ai fan di tutto il mondo per tutto il vostro amore non solo quest’anno ma per tutta la mia carriera, mi rendete senza parole e umiliato. Grazie ai miei compagni di squadra, allenatori, partner, dirigenza, amici e familiari. Quest’oro è per tutti noi. Un mondo che corre è un mondo felice.
Andrea Scheurer