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Indispensabile nella vita di tutti i giorni, ormai lo è diventato anche durante le escursioni e i trekking: stiamo parlando dello smartphone.
Durante un’escursione più o meno lunga e impegnativa, lo smartphone viene usato per una miriade di utilizzi, per i quali, alcuni decenni fa, da giovane, “avrei ucciso per averli”: come la carta topografica con annesso localizzatore GPS per sapere “dove si è dove si sta andando”, macchina fotografica, altimetro, radar meteorologico per valutare l’evoluzione dei temporali, web cam, previsioni meteo in tempo reale, contapassi, torcia elettrica… e buon ultimo come telefono. Con una funziona basilare: poter chiamare il numero unico di emergenza in casi di un qualsiasi incidente o necessità.
Tuttavia, questi gioielli tecnologici presentano un non trascurabile Tallone d’Achille: l’autonomia della batteria, il cui completo scaricamento potrebbe renderli inutilizzabili proprio quando ce ne sarebbe più bisogno. Di seguito, vogliamo quindi proporre una serie di suggerimenti per prolungare la durata della batteria del nostro dispositivo, in relazione anche alla tipologia di escursione.

Tanti accorgimenti per un unico scopo
Come suggerimento di base, sicuramente dotarsi di una batteria esterna di scorta di buona capacità (ovviamente ben carica) col relativo cavo di collegamento. Inoltre, iniziare l’escursione con la batteria dello smartphone al massimo livello di carica, sfruttando, se necessario, anche il viaggio in autom con la relativa presa USB, per mantenere lo stato di “massima carica”. Prima di iniziare l’escursione disattivare le funzioni Wi-fi e Bluetooth, del tutto inutili. Volendo rinunciare a tutte le funzionalità legate a Internet, è inoltre possibile disattivare la connessione dati, anch’essa molto “energivora”, specie dove il campo non è ottimale, come in montagna.
Se poi non si avesse l’esigenza di consultare determinate App (ad esempio quelle cartografiche, le cui mappe sono in genere scaricabili anche off-line) e il GPS, si potrebbe impostare l’opzione di massimo risparmio energetico, prolungando notevolmente la durata della batteria.
I semplici suggerimenti precedenti possono ritenersi più che sufficienti per gran parte delle escursioni, ma situazioni particolari richiedono ancora maggiori attenzioni. A cominciare dalle basse temperature, forse il nemico numero uno delle batterie: in questi casi, tenere lo smartphone ben protetto dal freddo, non in una tasca esterna della giacca o dello zaino, ma se possibile aderente al nostro corpo, per sfruttarne il calore.

All’opposto, anche il caldo intenso è un pericolo per le batterie (che possono anche subire danni permanenti, mentre i danni da freddo sono in genere reversibili): non lasciare il dispositivo esposto all’irraggiamento diretto, ma anche in questo caso riporlo in una tasca interna e protetta, o al centro dello zaino, ben protetto dagli indumenti.
Qualora si avessero in programma trekking di più giorni in luoghi in cui non è garantita la disponibilità di energia elettrica, occorre prevedere misure ancora più decise: spegnere il telefono e accenderlo solo all’occorrenza, e dotarsi di più batterie esterne di scorta.
Attenzione a non perderlo
L’utilizzo e la consultazione frequente dello smartphone durante un’escursione – per consultare le mappe, per fare fotografie etc. – lo espone a un altro rischio non trascurabile: perderlo, magari scivolato banalmente a terra da una tasca. Consigliamo quindi di utilizzare custodie con lacci di ancoraggio o di fissaggio, o in alternativa di utilizzarlo raramente e con attenzione.
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