Share This Article
Una tarda giornata di settembre, prima della Sardinia Cup del 1984. Scena, esterno giorno: il Brava One Tonner, (quello collo scafo di legno, costruito dall’insuperato cantiere Morri & Para, il primo della serie di One Tonner Brava) ormeggiato al gavitello, davanti allo splendido hotel Romazzino, in Sardegna, in una baia mozzafiato. Tutto l’equipaggio a terra – era una giornata di allenamento – invitato nel patio dell’albergo, per colazione dalla madre di una ragazza della Milano bene, che era engagé con uno del nostro equipaggio.

Ad un certo punto lo stallo della conversazione, tra livree fruscianti di camerieri azzimati, spinse (incauta!) la signora in questione a chiedere il background professionale dei vari componenti dell’equipaggio. Siccome di figli di operai metalmeccanici o no, in vela ce ne sono stati pochi assai … attorno al tavolo a stragrande maggioranza erano tutti laureati … chi era medico, chi ingegnere, chi dentista, chi geologo, chi architetto, chi commercialista, chi scienziato, chi avvocato e così via… Quando la fatidica domanda – stile “gioco della verità” – dell’ineffabile Dama meneghina giunse su di me, Landolfi ebbe il suo usuale guizzo di genio, togliendomi le parole dalla bocca e rispondendo lui alla Signora:
Danilo è un dermatologo di fama mondiale! Lui è uno specialista della pelle!
Io non feci un frizzo come si suol dire, di primo acchito. Finita la colazione, ci imbarcammo di nuovo per tornare a Porto Cervo ed io chiesi a Landolfi:

Ma – dottore – cosa voleva dire specialista della pelle? E lui: Beh, tu fai quelle belle pelli alla ruota del timone … anche sul tangone! e insomma, tu sei laureato in dermatologia honoris causa!