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Comincia nel migliore dei modi il ciclismo su pista, con entrambe le nazionali che centrano il record nazionale.
Pronti via e il ciclismo su pista regala le prime emozioni. Sia nella gara maschile che nella gara femminile della velocità a squadre le due nazionali azzurre hanno migliorato il record italiano. All’Izu Velodrome di Tokyo si sono disputate, infatti, questa mattina le qualificazioni per le finali in programma domani. Vediamo com’è andata.
Velocità a squadre: la nazionale maschile
La nostra nazionale maschile di velocità a squadre ai nastri di partenza all’Izu Velodrome, composta da Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan, è partita subito forte, con un primo giro poco sopra i 20″. Si è però visto subito che la nazionale danese aveva una marcia in più. In effetti la Danimarca alla fine della prova ha fatto registrare il nuovo record olimpico coprendo i quattro chilometri previsti nello stratosferico tempo di 3:45.014. Gli azzurri non sono stati da meno, centrando il nuovo record italiano con il tempo di 3:45.895, ma soprattutto staccando il biglietto per la finale di domani. I danesi e i nostri portacolori sono stati gli unici a completare la prova sotto i 3′ e 46″, circostanza che fa ben sperare in previsione della lotta per le medaglie.

Record italiano per la Paternoster e compagne
Anche la nazionale femminile è riuscita a qualificarsi per la finale di domani. La lotta per le ragazze azzurre è stata più difficile, visto che alla fine si sono classificate quarte, centrando il risultato minimo per superare il turno. Infatti, hanno fatto meglio delle nostre portacolori, gli Stati Uniti, la nazionale britannica e soprattutto le tedesche, autrici di una prestazione sontuosa che ha consentito loro di stabilire il nuovo record mondiale con il tempo di 4:07.307. Elisa Balsamo, Rachele Barbieri, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster hanno comunque fatto registrare un ragguardevole 4:11.666, tempo che consente loro di stabilire il nuovo record italiano. Domani, per le medaglie, servirà più grinta, ma alle nostre ragazze la classe non manca.
Francesco Papa