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Il nome di Viola Valsecchi lo abbiamo già incrociato in questi nostri articoli sulla pole dance. E’ l’insegnante di riferimento di Gessica Campana, la campionessa italiana Elite Csen che abbiamo intervistato la scorsa settimana. Lecchese di 30 anni, nel 2018 è stata medaglia di bronzo sia agli Italiani che ai mondiali della federazione POSA nella pole sport categoria Senior. Nel 2019 ha conquistato il titolo di campionessa italiana IPSF (International Pole Sport Federation) sia nella pole sport, sia nell’ultra pole. “L’ultra Pole è una disciplina che sta muovendo i primi passi e viene dalla Russia – spiega la stessa Viola. – E’ estremamente acrobatica: in trenta secondi si devono eseguire figure molto tecniche e dinamiche esclusivamente sul palo: volteggi, flip, spin, cadute… Si gareggia uno contro uno, in un tabellone a eliminazione di tipo tennistico. Poi giudici e pubblico decidono chi deve andare avanti. E’ decisamente spettacolare e molto “fisica”, per questo sta riscuotendo molto successo fra gli atleti uomini”.
Pole dance con Yvonne Smink
Viola, tu insegni nella tua struttura, la Pole Terrace di Lecco, nella quale svolgi anche la professione di osteopata. Riesci a conciliare allenamento professionale, lavoro e vita privata? “Ci vuole organizzazione. In tempi normali, non toccati dal covid per intenderci, mi alleno almeno cinque volte la settimana per almeno due ore e mezza. Una mia giornata tipo è: osteopatia e corsi d’insegnamento di pole la mattina; allenamento nel primo pomeriggio; poi ancora corsi, lezioni private e osteopatia fino a sera. Per la vita privata restano cena e dopocena. Adesso, col covid di mezzo, i corsi sono sospesi e anche le gare. Mi alleno di meno, diciamo quattro volte la settimana per fare “mantenimento” e dedico molto più tempo alla professione di osteopata che mi dà molta soddisfazione. Dopo la laurea triennale in Scienze Motorie e la laurea specialistica in Tecnica e Didattica dello Sport ho deciso di completare la mia formazione diplomandomi in osteopatia. Una decisione che si sta rivelando molto saggia, visti i tempi”.

Hai appreso i primi rudimenti della pole dance da Yvonne Smink in Olanda. Ti eri trasferita lì per la pole? “No, tramite l’Università ho fatto per due anni e mezzo la ricercatrice in Olanda, alla Philips, dove poi ero anche stata assunta. Ho iniziato la pole per curiosità, io venivo dall’atletica. Mi è piaciuta, mi sono appassionata e ho cominciato a praticarla con sempre maggior impegno. Le prime gare alle quali ho partecipato si sono tenute nei Paesi Bassi, ed ero seguita da Yvonne. Poi, finito il mio percorso in Olanda, sono tornata in Italia. Ho continuato a formarmi con altre insegnanti e, infine, ho aperto la Pole Terrace”.
Il 2020 è stato un anno senza gare e senza lezioni in palestra. Cosa ha significato per il movimento della pole dance? “Ha voluto dire che chi ha saputo riorganizzarsi è riuscito a sopravvivere mentre in diversi hanno chiuso le proprie palestre o hanno rischiato di farlo. Come ho detto prima, io ho aumentato le ore dedicate all’osteopatia. Ho preferito non organizzare corsi online ma ho proposto ai miei allievi e allieve schede di allenamento di pole dance che tutti potevano scaricare contenenti video, pdf, esercizi, stretching, potenziamento… In questo modo si sono potuti allenare da soli a casa”.
Quel bronzo mondiale a Miami
Che ricordi hai del bronzo mondiale e dei due titoli italiani? “Bellissimi ricordi, soprattutto del mondiale. Non è stata una competizione semplice ma non ero agitata perché la coreografia che portavo in gara era la stessa dell’Italiano e la conoscevo nei minimi particolari. Sapevo i miei limiti e sapevo che altre atlete erano più forti di me. A dir la verità, non pensavo neanche di arrivare terza. Sono uscita da quel mondiale molto soddisfatta. Poi eravamo a Miami e c’erano i miei genitori, il mio fidanzato e gli amici. E’ stato bello. Agli Italiani del 2019 a Roma, sono stata accompagnata da un furgone di mie allieve che sono scese fino alla capitale per incitarmi. Ovviamente, anche in questo caso la soddisfazione è stata grandissima: vincere due ori nello stesso giorno è una sensazione particolare”.

Per poco non sei diventata protagonista di un episodio molto discusso della tv italiana… “Mi avevano contatto per partecipare a una puntata di “Detto Fatto” su Rai2. Doveva essere una partecipazione legata alla pole dance ma poi mi fu chiesta una performance che non c’entrava niente e che è diventata famosa come la scena della “spesa sexy”. Naturalmente ho rifiutato ed è stata chiamata un’altra persona al mio posto”.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri? “Dal punto di vista della pole sport sono soddisfatta dei risultati che ho raggiunto. Mi piacerebbe tornare a competere nella pole art e nell’ultra pole, gareggiando sia in campo nazionale che internazionale. Vedremo…”.
Di Flavio Semprini