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Visually Impaired: tirare da non vedenti
Settimana scorsa ho avuto il piacere di intervistare Matteo Panariello, campione di tiro con l’arco della categoria Visually Impaired, in cui gareggiano arcieri non vedenti. Nel corso della nostra conversazione mi ha spiegato un po’ come fa concretamente una persona non vedente a tirare. Da qui l’idea di questo articolo: parlare di questa categoria, raccontandone alcune curiosità.
Come fanno a mirare?
Gli arcieri non vedenti, per tirare, dispongono di uno strumento chiamato mirino tattile: è una barra orizzontale poggiata a terra da cui partono due staffe, dove l’arciere incastrerà i piedi. La parte in alto invece, ha un’altra barra che va da destra a sinistra. Quella è la barra che serve loro per essere sul bersaglio.

Con l’arco in tensione, ci appoggiano il dorso della mano: è il loro riferimento prima di scoccare la freccia. In base a come avviene il contatto con il mirino, la freccia andrà più o meno nel centro del bersaglio. Il mirino viene poggiato a terra dall’ allenatore, che lo fissa a terra con dei sacchi o lo scotch, a seconda del luogo, e lo regola in altezza, a seconda della statura dell’arciere.
I riferimenti sonori
Contrariamente ad altri sport per non vedenti, dove l’aspetto sonoro ha grande rilevanza, nel tiro con l’arco non c’è alcun riferimento sonoro sul bersaglio. Per il bersaglio, il loro riferimento è solo, ed esclusivamente, il mirino tattile. Sta dunque all’arciere compiere bene lo stesso gesto di tiro.

Come nelle sfide tra atleti normodotati, l’unico riferimento sonoro è il timer del tempo, che avvisa prima l’arciere di posizionarsi sulla linea di tiro, e poi lo avvisa che è scattato il countdown. Due suoni e l’arciere si deve posizionare, con un suono parte il tempo. A seconda del tipo di gara in corso, l’arciere avrà poi un limite di tempo per scoccare la freccia.
L’allenatore, che nel corso della gara non può parlare, se non per dare l’indicazione del punteggio ottenuto, può dare invece le indicazioni sul tempo.
Il vento
Nel tiro con l’arco il vento ha da sempre una certa importanza. Mentre gli atleti normodotati riescono a contro mirare alla direzione del vento, per gli arcieri non vedenti questo non è possibile. Per loro è sicuramente più complicato, perché non possono staccarsi dal mirino tattile che da loro il riferimento al bersaglio.

Devono cercare di capire da che direzione soffi il vento, mantenendo però sempre il contatto con il mirino tattile. Quindi quando soffia il vento per un arciere non vedente è sicuramente più difficile centrare il bersaglio.
Le gare
Nelle competizioni di tiro con l’arco della categoria Visually Impaired, che seguono le stesse regole delle classiche gare di tiro con l’arco, si affrontano atleti non vedenti o ipovedenti.
Comprendono un round robin di 72 frecce per stabilire la graduatoria e i successivi scontri, e poi gli scontri diretti fino alla finale. A cambiare però è il bersaglio, che per i non vedenti ha un diametro di 80 cm, e la distanza del bersaglio, che è di 30 metri nelle gare outdoor. Nelle gare indoor invece il bersaglio è a 18 metri, con 60 cm di diametro.
Sebbene la categoria Visually Impaired sia presente nelle competizioni nazionali e internazionali, come i Mondiali e i Campionati Europei, non è stata ancora inserita nel programma paralimpico. Con la speranza che anche gli atleti non vedenti possano realizzare il proprio sogno: vincere una paralimpiade!
Andrea Scheurer