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Oriente e occidente sono per molti aspetti agli antipodi, non solo dal punto di vista geografico: il mondo che osservano è sempre lo stesso, ma utilizzano occhi diversi.
Noi occidentali, per nostra consolidata cultura, siamo portati a ritenere vero – e quindi degno di considerazione – solo ciò che risulta misurabile, relegando nella sfera della religione, se non addirittura della superstizione o della falsità, ciò che misurabile non è. Questo, in molti aspetti della vita, è sicuramente un bene, tuttavia, sono spesso portata a domandarmi se per noi sia più importante la realtà o la nostra capacità di descriverla. E se per certe verità, semplicemente, non avessimo ancora inventato un sistema di misurazione adatto?
Ma lasciamo pure che siano i filosofi ad arrovellarsi su queste domande. Quello che è certo è che anche lo Yoga è stato messo sotto la lente d’ingrandimento del metodo scientifico e i risultati, con buona pace degli scettici, sono arrivati.

Yoga e scienza: un esempio
Si prenda un uomo che vive una vita tale da portarlo a sviluppare uno stato di stress continuato. È possibile osservare (e misurare) l’aumento della pressione arteriosa, l’irregolarità del battito cardiaco, l’alterazione del sonno, difficoltà nella digestione e l’attivazione del sistema nervoso ortosimpatico che lo costringe ad un continuo stato d’allerta, come di fronte ad un pericolo.
Sottoponiamo ora lo stesso uomo ad una seduta di yoga di almeno 60 minuti, con un insegnante preparato. Ebbene: indagando con i medesimi strumenti medici è possibile verificare (e misurare) che il battito cardiaco rientra nella normalità, che già dalla notte successiva il sonno si regolarizza, che la digestione torna nella norma e che il sistema nervoso ortosimpatico si disattiva, lasciando il posto al sistema parasimpatico: quello della calma.

Circa quattromila anni fa, in modo assolutamente empirico e senza alcuna velleità scientifica,gli antichi rishi iniziarono a tramandare per via orale la disciplina dello Yoga, con le sue pratiche finalizzate all’apertura delle vie intuitive e all’espansione della coscienza. I benefici sono stati per millenni reali e tangibili anche se non facilmente indagabili dalla scienza. Ma c’è poi bisogno di indagare veramente su tutto? Per fortuna non tutto è misurabile. Come cantava Ivano Fossati: “Ah che sarà, che sarà? Quel che non ha governo né mai ce l’avrà, quel che non ha rimedio né mai ce l’avrà. Quel che non ha misura”.